Free to play: il giusto prezzo per gli oggetti virtuali

Durante il GDC Online, Min Kim di Nexon ha rilasciato un’intervista a MMORPG.com su uno dei temi più piccanti nelle community degli MMO: la vendita di beni virtuali.

Il programma di quest’anno si concentra sulle mutazioni del modello free to play. Quello che interessa al giocatore, è sapere cosa succederà quando il suo MMO preferito diventerà free to play, sopratutto per quanto riguarda i prezzi dei beni virtuali che troverà all’interno.

La scelta della giusta strategia di vendita e il bilanciamento dei prezzi svolgeranno un ruolo molto importante, tanto da segnare il successo o il fallimento di qualsiasi futuro MMO che vorrà puntare al mercato degli F2P.

Il successo di Nexon con il free to play

Nexon è una delle società di gioco più popolari in Asia e Nord America. Con giochi come Maple Story e Vindictus, si è lanciato nel mercato del free to play con grande successo. Min ha raccontato come Nexon abbia ottenuto oltre un terzo della popolazione coreana in Maple Story, offrendolo come titolo free to play. La barriera all’ingresso posta dall’acquisto obbligatorio è stata improvvisamente tolta e i giocatori ne sono stati enormemente attratti.

Questo ha portato ad un grande successo e continua ad esserlo tuttora. Si tratta di un cambiamento che per il pubblico occidentale non è stato facile, in quanto le persone erano abituate a comprare i giochi e pagare gli abbonamenti. E’ stato quindi un percorso di continue prove ed errori, nel tentativo di indovinare la soluzione giusta.

Il settore dei social games e i giochi ideati per Facebook, rappresentano l’area di maggior interesse. Min ha spiegato che il pubblico “hard” del mercato occidentale è stato lento ad adattarsi al fatto di dover pagare per gli oggetti virtuali, mentre i giocatori social su Facebook si sono adeguati più celermente.

Come indovinare il giusto bilanciamento dei prezzi?

E’ fondamentale riuscire a bilanciare i prezzi degli oggetti che i giocatori vogliono acquistare all’interno del gioco, con ciò che realmente sono disposti a pagare. Un equilibrio difficile da stabilire per molte aziende. Per questo il GDC Online cercherà di mettere insieme una serie di buone idee che potrebbero esser utilizzate dagli sviluppatori.

Cinque anni fa al GDC Online nessuno avrebbe mai immaginato che questo argomento sarebbe diventato così importante, tuttavia, poiché il mercato è cambiato ci si deve impegnare per stare al passo con il cambiamento.

Il free to play non ha una semplice ed unica soluzione per tutti i giochi, ma presenta un sacco di modalità e modelli di pricing per i beni virtuali. L’obiettivo principale è diventato quello di riunire le idee dei diversi modelli e discutere su quali potranno funzionare e quali invece dovranno esser abbandonati. La più grande delle preoccupazioni è quella di perdere la fedeltà dei giocatori, ovvero l’elemento fondamentale per mandare avanti qualsiasi azienda.

I modelli di business stanno diventando sempre più creativi e il loro scopo è quello di trovare il giusto prezzo per i giocatori. Molte aziende hanno cominciato con la semplice vendita di oggetti personalizzabili, per poi passare alla ricerca del giusto mix di elementi. Min ha spiegato che è molto importante pensare a come sarà la prima partita. Pensare a quello che i giocatori faranno nel gioco e a quali oggetti si interesseranno. A questo punto si potrà cercare il giusto equilibrio tra i prezzi, evitando categoricamente di lasciare “trappole” per ingannare gli utenti all’acquisto. Il gioco deve venire prima di tutto il resto.

Quale strategia di vendita avrà la meglio?

I giocatori troveranno sempre più opzioni per pagare in modi differenti i loro giochi, grazie ai diversi sistemi che appariranno nel corso degli anni. Le aziende continueranno a provare sistemi diversi fino al momento in cui quelli funzionanti verranno in superficie, lasciando cadere in basso e nel dimenticatoio quelli fallimentari.

Un argomento molto difficile e che continua a trovarsi in prima linea tra i dibattiti di tutto il mercato degli MMO. E’ quindi interessante sentire cosa hanno da dire gli esperti e sapere cosa probabilmente avverrà nel prossimo futuro, come varieranno i prezzi degli oggetti virtuali e quali tendenze avranno successo. Non resta che aspettare, scoprire in prima persona quali modelli verranno introdotti e quali saranno maggiormente adatti sia per gli utenti che per le software house.

Fonte dell’intervista: GDC Online – Virtual Items Summit with Min Kim.

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