Il free to play metterà fine alla pirateria

Sebbene sia considerato normale spendere decine di euro per l’acquisto di un gioco su console, da molto tempo lo stesso discorso non è più valido per i giochi su PC. Da quando la banda larga è entrata nelle case della gente, ponendosi come uno standard e non più come un lusso, la pirateria ha potuto dilagare senza freni, dando la possibilità a chiunque di scaricare e giocare a qualsiasi videogame senza dover più sborsare un euro.

L’acquisto della confezione o della versione scaricabile, rappresenta la più grande barriera in assoluto per qualsiasi giocatore. Il dover sborsare, anticipatamente e ancor prima di provare il gioco, una somma non poi così ridotta, frena l’animo di molti potenziali acquirenti preoccupati di spendere per un intrattenimento che potrà deludere o stufare nel breve periodo.

Sebbene la pirateria esista anche per i giochi per console, questa è certamente meno diffusa, pratica ed immediata rispetto ai giochi piratati per computer. La facilità e la quasi immediatezza con la quale è possibile reperire gratuitamente su internet un qualsiasi titolo per PC, nuovo o vecchio, rende l’acquisto in negozio quasi impensabile.

Quando le minacce non funzionano

Quando mai minacciare l’arresto o la multa ha saputo fermare la pirateria? Non passa un solo minuto senza che qualcuno scarichi file protetti senza pagare, eppure è illegale e si rischia di esser perseguiti legalmente. A volte un approccio più indiretto e meno rigido può portare a risultati migliori, spingendo le persone a fare la cosa giusta senza che queste ne siano obbligate. Il free to play sembra proprio muoversi in questo senso, aprendo le porte a chiunque incondizionatamente e non obbligando nessuno a pagare se non per propria scelta.

Si potrebbe persino affermare che i giochi F2P sono la cura infallibile contro la pirateria videoludica. Il problema della barriera all’acquisto è stato completamente eliminato, sostituendo il classico modello di business con quello delle microtransazioni, le quali non possono certo esser piratate o frodate illegalmente.

Se il free to play non portasse profitti alle aziende sarebbe inutile parlarne, ma dato che non sono poche le software house soddisfatte e stupite per i risultati ottenuti, vien da se pensare che l’F2P abbia saputo prendere due piccioni con una fava, risolvendo due grandi problemi. Da una parte, statisticamente parlando, gli introiti sono aumentati per molte aziende che han deciso di creare giochi free to play o convertirne di già esistenti. Dall’altra, la pirateria ne ha sicuramente risentito, dato che se è possibile scegliere tra giochi gratuitamente installabili o giochi scaricabili illegalmente, è probabile che le persone siano spinte a scegliere la via più “sicura” e comunque gratuita.

Il free to play come antidoto alla pirateria

Si parla ormai di free to play anche per console, e sempre più titoli per PC inizialmente a pagamento o abbonamento, sono stati convertiti o si stanno convertendo verso il libero accesso. Senza entrare nel merito del pay to win, o delle varie controversie riguardanti le ingiustizie di chi può vincere pagando all’interno di un gioco MMO, quel che è certo è che molte aziende sono rimaste soddisfatte, e perchè questo sia possibile va da se che anche la gran parte dei giocatori hanno accettato di buon grado tale cambiamento.

Se il free to play sarà il futuro, come molti pensano e sperano, di certo tra gli aspetti positivi non ci sarà solo la gratuiticità dell’accesso, ma bensì la risoluzione di un problema che si protrae da anni, ovvero la tanto diffusa e combattuta pirateria.

2 Commenti

  1. Complimenti per l’articolo; sono decisamente d’accordo con il tuo punto di vista e spero tanto che anche le console come ps3 e xbox un giorno decideranno che per combattere la pirateria basta realizzare giochi come Metin2 Runescape e 4Story che si pagano da soli.

    Per ora possiamo essere contenti che buona parte di coloro che gioca con il pc utilizza Mmorpg e browser games.

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  2. Il giocare online in modo free è di sicuro una grande cosa, ma le software house se si basano troppo sul “pay to win” renderanno ridicoli solo i giochi (sempre se faranno equilibrio tra la pubblicazione di giochi online e offline) il Free to play soddisfa l’utente ingenuo ma a lungo andare potrebbe stancare questo meccanismo

    Rispondi

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