Battlecrew Space Pirates – Recensione

Gioca Gratis!

Non in molti ne saranno a conoscenza ma Dontnod Entertainment, il team francese dietro l’acclamato Life is Strange, possiede uno studio associato in quel di Parigi che si occupa di sviluppare giochi action. Dontnod Eleven, questo il nome, si è recentemente affacciato su Steam prima con la pubblicazione dello sparatutto su binari Blue Estate The Game e adesso con la release in Early Access di Battlecrew Space Pirates. Quest’ultimo propone un’esperienza di shooting mista a platform 2.5D strutturata competitivamente e, almeno dai trailer, ci è sembrato promettente.

Vediamo di riassumere la nostra esperienza con la versione free to play del titolo.

Anteprima di gioco

Battlecrew Space Pirates si basa su rapidi scontri 2 contro 2 e 4 contro 4 fra pirati spaziali a ritmo di techno e dubstep con l’ausilio di un comparto tecnico niente male, colmo di stile ed effetti ben sopra la media. I pirati si riuniscono a Orbital Tortuga, una stazione appunto orbitante che funge da HUB e lobby insieme (anche se avremmo preferito di gran lunga un menu standard dal quale selezionare rapidamente le opzioni). Al suo interno è possibile scegliere gli eroi desiderati, allenarsi, accedere alle leaderboard, visitare lo shop e cimentarsi nelle due modalità di gioco presenti. La prima consiste in una raccolta di oro da forzieri sparsi per la mappa, divisa in due sezioni contenenti rispettivamente un baule in cui depositare le ricchezze depredate mentre si cerca di rallentare quanto più possibile la squadra avversaria. Alla morte si perde tutto l’oro accumulato e si respawna alla propria base. La seconda è il classico deathmatch a squadre delimitato da un timer. Per il resto troviamo una sezione tutorial approfondita e le partite custom con i bot, ma manca una vera componente single player.

Le vittorie e il completamento delle missioni giornaliere garantiscono punti utilizzabili per ottenere delle taglie, obiettivi globali che sbloccano nuove skin, mappe o altri tipi di contenuti rendendoli disponibili a tutta la community. Se da un lato tale sistema potrebbe funzionare egregiamente in un videogame largamente diffuso, come ad esempio Pokémon GO, in questo caso si rischia di dover attendere mesi prima di avere tra le mani nuovi contenuti. Per fortuna la progressione individuale funziona in modo abbastanza diretto, ovvero con il livellamento a garantire piccole somme di valuta con la quale acquistare i contenuti desiderati. Quelli principali sono le skin, in larga parte variazioni cromatiche con alcune interessanti eccezioni, abilità avanzate, cioè dei bonus statistici al personaggio, emote e battute come in Overwatch. In verità gli incentivi a salire di livello non sono affatto abbondanti, anzi, ma in fin dei conti c’è poco da sindacare sul versante cosmetico.

I problemi sorgono quando si va ad analizzare il modello economico di questa versione gratuita. Innanzitutto è possibile giocare solo 5 partite al giorno spendendo i corrispettivi gettoni forniti ogni 24 ore. Secondariamente la funzione gruppi non può essere utilizzata dagli utenti free e richiede l’acquisto del gioco completo a circa 10€. Ciò significa che a chiunque non abbia acquistato il gioco viene impedito di unirsi alle sessioni di eventuali amici online. Considerando l’importante ammontare di microtransazioni a prezzi non bassissimi già insite nel sistema di progressione, sarebbe stato molto più onesto fornire quantomeno un numero maggiore di gettoni al giorno, se non eliminarli del tutto; guardando all’utenza attiva non avrebbe guastato rivedere anche l’organizzazione dei gruppi. D’altronde, dando un’occhiata alle recensioni su Steam, la stragrande maggioranza dei giocatori individua la massima criticità di Battlecrew proprio nel suddetto sistema free to play.

Grafica e gameplay

Ennesima conferma da parte dell’Unreal Engine 4, che come al solito garantisce ottimi risultati sul versante grafico. Bene per quanto riguarda texture, illuminazione, ombre e antialiasing. La pulizia dell’immagine e il notevole dettaglio di modelli e ambientazioni si sposano bene anche tematicamente con il background futuristico della produzione, inoltre i colori vibranti e gli effetti particellari (talora esagerati) consolidano un comparto tecnico degno di lode, tra l’altro leggero e performante su sistemi non recentissimi grazie all’egregia scalabilità del motore di Epic. Si respira un’atmosfera suggestiva, per certi versi simile a quella del mitico Cowboy Bebop seppur soltanto in rari frangenti. A differenza dell’opera di Watanabe, però, il sonoro non sembra all’altezza in quanto le tracce risultano troppo simili fra loro e ripetitive, dunque incapaci di accompagnare adeguatamente l’azione su schermo.

In partita Battlecrew scorre in modo molto fluido, complici dei controlli responsivi e intuitivi. Sebbene siano stati progettati per la fruizione su controller, abbiamo preferito optare per l’input da mouse e tastiera a causa della presenza di un reticolo di precisione per lo shooting. I match durano generalmente una decina di minuti, la velocità è sostenuta e la spunta quasi sempre il team più abile. Gli eroi dispongono di un fuoco primario e di tre abilità con cooldown in stile MOBA, si dividono in classi sufficientemente diversificate e non è difficile padroneggiarli già dopo qualche match nonostante le skill richiedano il giusto tempismo. Tuttavia la scelta si riduce soltanto a 4 pirati, due specializzati nel corpo a corpo e due nel combattimento a distanza, quantità sinceramente improponibile per uno shooter competitivo del genere dove il roster, neanche a dirlo, è il punto focale dell’esperienza.

Lo stesso dicasi per le mappe, anch’esse limitate a 4, peraltro dalle dimensioni ridotte. In loro difesa bisogna precisare che vantano un design accattivante, più o meno labirintico e sviluppato in verticale, con gradite chicche come portali per spostarsi rapidamente da una zona all’altra e dei power up protetti da trappole letali. La fruizione è inoltre agevolata dall’alta mobilità dei personaggi, dotati di double e wall jump ma anche jetpack e altre skill in grado di fornirgli manovre evasive extra. Di per sé il gameplay funziona come dovrebbe e riesce a garantire sessioni quanto frenetiche tanto divertenti; a fargli perdere smalto ci pensano l’eccessiva dose di lag/disconnessioni durante gran parte dei match e il reticolo di mira, talvolta impreciso e pressoché invisibile a causa della scelta infelice di assegnargli un colore neutro senza tener conto del caos su schermo e della miriade di effetti particellari. Questi elementi, uniti alla scarsità cronica di utenti sui server, rappresentano un serio ostacolo alla riuscita del progetto -ricordiamolo- appena uscito dalla fase di Early Access.

Conclusioni

Al momento Battlecrew Space Pirates non è nient’altro che una solida base su cui costruire, aggiungendo contenuti in grado di creare un minimo di utenza fidelizzata e limando i vistosi difetti del netcode, senza dimenticare il modello economico davvero oppressivo. Dontnod dovrebbe forse prendere esempio da titoli del calibro di Hyper Universe e Awesomenauts, la cui struttura free to play lascia all’utente ampio spazio di manovra in termini contenutistici e di progressione. Serve dunque un cambio di rotta affinché il progetto possa risultare appetibile e conseguentemente acquisire una popolazione in linea con i concorrenti. Il titolo gioverebbe senz’altro di aggiornamenti regolari, di più eroi e modalità, di eventi che offrano contenuti esclusivi e magari di elementi single player. Gli sviluppatori hanno ancora tanta strada da fare se vogliono evitare che Battlecrew finisca presto nel dimenticatoio, per quanto si tratti di un prodotto dal discreto potenziale.

Tuo Voto
0

Pro

  • Gameplay di base solido
  • Comparto grafico di buon livello
  • Ha delle potenzialità

Contro

  • Scarsità di contenuti
  • Modello F2P mal gestito
  • Server instabili e spopolati
6.8

Suff.

Grafica - 8
Giocabilità - 6.5
Originalità - 6

Password Smarrita

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