Battleborn: recensione della versione free to play in italiano

Passato più di un anno dall’uscita ufficiale a prezzo pieno su PC e console, 2K non sembra volersi arrendere lasciando Battleborn al proprio destino. Per questo motivo l’azienda statunitense ci propone un cambiamento inaspettato del titolo in termini di modello economico, adottando il free trial. Ma se state pensando a una rivoluzione in stile Evolve, diventato gratuito e decisamente più godibile anche se ormai abbandonato dagli sviluppatori, purtroppo cadete male.




Anteprima di gioco

La versione free trial di Battleborn in realtà non è altro che una demo molto limitata anche se fortunatamente in italiano. Il gioco in sé costa ancora 30€ e contiene diverse modalità tra cui una campagna giocabile sia in single sia in multiplayer cooperativo, diverse operazioni PvE facenti parte del Season Pass e infine il PvP. Tuttavia nel trial abbiamo a disposizione soltanto il prologo dell’avventura principale e la modalità incursione 5 contro 5 online o con i bot.

Il pezzo forte del trial è la presenza del PvP in incursione, strutturato prendendo ispirazione dai MOBA. Ogni team possiede infatti una base e deve difenderla dagli attacchi di minion e giocatori avversari. Le uniche novità sono rappresentate dal fatto che la base prende forma di mech stazionato nelle retrovie e i meccanismi difensivi come scudi e torrette vanno comprati con una valuta rinvenibile all’interno delle mappe. Non si tratta tuttavia della modalità più riuscita del gioco e non ci aspettavamo fosse l’unica aperta al pubblico free.

Contenuti come eroi, mappe, skin e quant’altro rimangono bloccati dietro l’esborso di valuta reale nello shop e una volta ottenuti li si può trasferire al gioco completo. In alternativa è possibile comprare i singoli personaggi spendendo monete guadagnate in partita, con un lento ed estenuante grinding. L’offerta contenutistica è dunque insufficiente e non crediamo possa invogliare i giocatori a popolare i server, in ogni caso vuoti nonostante l’accesso gratuito alla demo.

Grafica e gameplay

C’è molto rumore visivo in Battleborn, complici gli indicatori di un HUD piuttosto mal strutturato e colori troppo sgargianti, effetti fastidiosi, animazioni eccessivamente elaborate e lampeggiamenti continui. Detto ciò bisogna precisare che la veste grafica non è affatto povera, anzi in alcuni frangenti (scenari apocalittici e pianeti lussureggianti) il titolo risulta persino affascinante. Lo stile c’è, manca solo una rifinitura funzionale alla riduzione del caos in game, visto che spesso e volentieri si finisce per perdere la concentrazione a causa dell’incredibile quantità di elementi su schermo.

In termini di gameplay, invece, abbiamo ben poco da ridire. Senza scimmiottare né Overwatch né altri concorrenti, Gearbox ha saputo donare un’ottima dose di carisma a tutti i personaggi rendendoli al contempo piacevoli da utilizzare. Ognuno può contare su fuoco primario, secondario e tre abilità a cooldown, tra cui una mossa definitiva attivabile al riempimento dell’apposita barra. Gli estimatori di Borderlands apprezzeranno senz’altro il ritmo sostenuto delle partite, dato dalla libertà di movimento e dallo shooting follemente arcade.

I match in PvP si sono rivelati tutti più o meno soddisfacenti, a dispetto della notoria mancanza di inventiva della modalità incursione. Il prologo della campagna ha però abbassato le nostre aspettative su quello che potrebbe essere l’insieme dell’offerta single player, sicuramente abbastanza lineare e priva delle molteplici feature che hanno reso celebre Borderlands. Non avendo avuto modo di testare la versione completa rimaniamo dubbiosi sull’effettiva validità della componente PvE, sebbene sia arricchita dalla presenza della cooperativa a 5 giocatori.

Conclusioni

Battleborn, almeno in questa versione di prova, non riesce a convincere pienamente. Il gameplay di base è solido, gli eroi sono ben caratterizzati e la cura da parte degli sviluppatori si tocca con mano. Eppure ciò non basta a invogliare gli utenti all’acquisto del gioco completo a 30€, poiché né la modalità incursione né l’incipit della campagna mostrano alcunché di innovativo; inoltre ricordiamo che allo stato attuale i server hanno una popolazione quasi inesistente, problema gravissimo in un titolo del genere.

Bisognerebbe innanzitutto ampliare i contenuti accessibili dagli utenti free, dandogli la possibilità di provare almeno un’operazione PvE, una seconda modalità PvP e un paio di capitoli dell’avventura. Poi, anziché limitare la scelta degli eroi alla rotazione settimanale, andrebbe offerta la facoltà di selezionarne uno a piacimento fin dall’inizio e tenerlo in pianta stabile. Solo in questo modo si potrebbe, forse, evitare la morte definitiva di Battleborn.

Sito ufficiale: https://battleborn.com/it/

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