Age of Conan: Unchained

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Age of Conan: impressioni dopo il passaggio al F2P

Da ormai qualche mese Age of Conan è passato al free to play, aggiungendo al titolo il termine Unchained. L’intenzione che ha spinto gli sviluppatori ad attuare tale conversione è stata principalmente quella di ripopolare i server, i quali erano arrivati ad uno stato di inaccettabile abbandono.

Sotto quest’aspetto possiamo dire che il free to play ha fatto il suo dovere. Se proviamo ad accedere e confrontiamo la situazione attuale con quella passata, noteremo un notevole incremento di giocatori che girovagano per le varie location in cerca di quest da portare a termine.

Il più grande problema del passato

Il problema principale prima della conversione all’F2P non era tanto l’abbonamento, quanto il periodo di trial, insufficiente per far gustare all’utenza la giusta dose di gioco. Ciò causava un insufficiente percentuale di conversione, tra chi provava il gioco e chi poi concretamente decideva di iniziare a pagare l’abbonamento.

Con la conversione questo problema è stato sicuramente risolto, con un accesso temporale illimitato e la possibilità di esplorare liberamente il mondo di gioco. In questo modo molti giocatori che un tempo non avrebbero mai dato un soldo per questo titolo, sono stati colpiti da un lento ma progressivo coinvolgimento, il quale ha come scopo quello di portare gradualmente alla scelta di pagare quanto necessario per avere accesso al 100% delle caratteristiche di gioco.

Quando pagare diventa obbligatorio

Il passaggio all’account premium, ad un certo punto, diventa tacitamente obbligatorio, dato che chiunque abbia intenzione di raggiungere grandi risultati e importanti obiettivi, dovrà presto o tardi fare il passo che divide l’utenza free da quella premium. Ne avevamo già parlato in un altro articolo, dove mettevo a confronto i vari tipi di account presenti in Age of Conan: Unchained, mostrando inoltre la pratica tabella riassuntiva qui sotto riportata.

Alcune limitazioni importanti non permetteranno mai all’utente free di raggiungere gli apici e competere con i veterani, pertanto chiunque decidesse di investire tempo e risorse in questo gioco dovrà accettare di pagare l’abbonamento e diventare premium. Lo scoglio resta quindi sempre lo stesso alla fine della favola, ma la possibilità di testare il gioco senza limiti di tempo e level cap, ha permesso di aumentare notevolmente la percentuale di iscritti rispetto al passato.

Lamentele da parte della community

Le critiche e i problemi all’interno della community sono classiche di molti altri giochi MMO convertiti al free to play. I veterani sono un po’ infastiditi dalla presenza dello store, il quale permette ai giocatori novizi di acquistare oggetti utili a progredire nel gioco più velocemente, facendo raggiungere alti livelli in poco tempo. Questa particolarità è stata interpretata quasi come un insulto da alcuni veterani, infastiditi dall’assottigliarsi dello scalino che li separa dagli ultimi arrivati.

Altra lamentela viene rivolta alla “tipologia” di utenti che hanno cominciato a scorrazzare per Hyboria, sempre più grezzi e poco seri. Si tratta di un’utenza in un certo senso tipica dei free to play, dovuta all’eliminazione del divieto di entrata che prima bloccava chi non era disposto a pagare. L’obbligo di dover affrontare una spesa mensile, assicurava la permanenza dei soli giocatori seriamente interessati al gioco, portandoli di conseguenza a comportarsi in maniera mediamente decorosa. L’invasione di utenti free senza alcun reale e profondo attaccamento al titolo, ha portato ad una presenza sempre maggiore di persone poco gentili e sostanzialmente incapaci.

Se vogliamo trovare un lato positivo alla presenza di certi soggetti all’interno del mondo di Age of Conan, potremo tenere in considerazione il fatto che si tratta pur sempre di un gioco popolato da barbari, il che ora è ben più chiaro e tangibile rispetto al passato.

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