The Elder Scrolls: Legends – Recensione

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È sempre interessante osservare l’evoluzione dei giochi di carte digitali nella costante quanto ardua ricerca della formula per scalzare Hearthstone dal trono del genere. Molti hanno tentato, nessuno c’è finora riuscito ma alcuni si stanno lentamente avvicinando, ad esempio Gwent, Hand of the Gods e il titolo di cui parleremo oggi, ovvero The Elder Scrolls: Legends.

Pur non essendo grandi fan della serie di RPG prodotta da Bethesda dobbiamo ammettere di aver apprezzato il tempo trascorso sui server di Legends, alla luce delle notevoli potenzialità di questo nuovo CCG uscito dalla beta lo scorso 31 maggio. Approfittando dell’arrivo della prima espansione per il gioco, vale a dire Heroes of Skyrim, abbiamo deciso di dargli un’occhiata e valutare il lavoro svolto finora dai ragazzi di Dire Wolf Digital.

Anteprima di gioco

Uno dei principali punti di forza di Legends risiede nella sua relativa accessibilità, in grado di attirare sia le attenzioni degli appassionati di card game sia dei novizi. Gli elementi condivisi con la maggior parte dei concorrenti sono molteplici e piuttosto evidenti. Si parte da un’impostazione delle carte identica a quella di Hearthstone, con il costo in mana (qui chiamato Magicka) in alto a sinistra, il corpo testuale situato al centro e le statistiche d’attacco e difesa -che funzionano allo stesso modo della controparte Blizzard- in basso. Svariati effetti risulteranno familiari ai più esperti, come quelli corrispondenti a Provocazione, Carica, Scudo divino, Grido di battaglia, Rantolo di morte e tanti altri, dunque non aspettatevi niente di veramente innovativo sotto questo punto di vista. Anche i match si strutturano in modo simile e prevedono il confronto tra due eroi con 30 punti vita ciascuno su un campo di battaglia dov’è possibile posizionare creature e giocare magie al fine di ridurre a zero la salute dell’avversario. Fin qui davvero nulla di particolarmente originale.

Il carattere di Legends si inizia però a notare quando ne analizziamo attentamente le meccaniche. Innanzitutto il campo è diviso in due sezioni per lato, una delle quali garantisce copertura temporanea alle unità che non hanno ancora attaccato. In secondo luogo i giocatori possono beneficiare di un sistema runico che gli permette di pescare una carta non appena i loro punti vita raggiungono, in ordine, 25, 20, 15, 10 e 5; in più, se la carta pescata contiene la parola chiave Profezia è possibile metterla in gioco istantaneamente e senza pagare il costo in Magicka. Questi sono due ottimi modi per aggiungere profondità tattica e offrire maggiore varietà nella scelta del proprio stile, donando peraltro alle partite un ritmo incessante e avvincente dall’inizio alla fine. Non abbiamo invece apprezzato il tetto minimo di 50 carte per mazzo, a nostro parere troppe per garantire una costanza strategica sufficiente da un match all’altro, né il modo grossolano utilizzato da Dire Wolf per alleviare lo svantaggio di chi inizia per secondo, fornito addirittura di 3 cristalli di Magicka (uno a turno) da usare a piacimento: anche una sola unità sarebbe infatti stata sufficiente.

Ma parliamo di contenuti. In tale ambito Legends spicca tra la concorrenza grazie alla cospicua componente single player ispirata alla saga a cui appartiene. La campagna standard consta di 20 battaglie con meccaniche talora molto fantasiose attorniate da un comparto narrativo tutto sommato accettabile strutturato sotto forma di avventura testuale con opzioni multiple che assicurano ricompense variabili pur non modificando l’esito della storia. Presente, oltre alle classiche modalità online casuale e classificata, l’Arena, di cui abbiamo particolarmente gradito la versione offline contro l’intelligenza artificiale. Al solito le regole prevedono che l’utente paghi l’ingresso, costruisca un mazzo -stavolta di 30 carte- attraverso il draft e conquisti 9 vittorie senza superare le 2 sconfitte. Nutrito il bottino, a fronte di un livello di sfida senz’altro impegnativo però estremamente appagante che secondo noi costituisce il fulcro dell’esperienza.
Per quanto riguarda lo shop non c’è quasi nulla da segnalare. Ogni contenuto può essere acquistato sia con la valuta in game che con soldi veri, comprese le espansioni single player e i deck a tema proposti recentemente. I prezzi sembrano equilibrati, le ricompense frequenti e generose: in tal senso Bethesda è riuscita a superare le nostre aspettative.

Grafica e gameplay

Legends, purtroppo, incespica in ambito tecnico presentandosi in maniera scialba e anonima. C’è ben poco delle atmosfere epiche di Tamriel nei campi di battaglia e nelle illustrazioni delle carte. Qualcosa emerge nelle sezioni narrative della campagna, tuttavia viene smorzato dal feeling di low budget che permea l’intero comparto grafico. I colori appaiono spenti, i dettagli scarseggiano, gli effetti particellari convincono solo a metà. Non particolarmente affascinanti le illustrazioni che fungono da cutscene, nelle quali si poteva fare decisamente un lavoro migliore anche solo nella resa delle immagini. A causa di un doppiaggio di bassissima qualità (sia in italiano che in originale) non si salva poi neanche il sonoro e le esigue tracce facenti parte della soundtrack faticano a coinvolgere.

Mancanze tecniche a parte, il gioco sa regalare un buon numero di soddisfazioni a chi si addentra nei suoi meandri. Nonostante l’anatomia dei turni in sé ricalchi modelli già visti il gameplay viene mantenuto fresco dalle ottime trovate di rune e condizioni speciali del campo di battaglia. Esse aggiungono corpo al sistema e forniscono ai match un ritmo sostenuto amplificando altresì le possibilità di interazione tra i giocatori. Lo spazio concesso alla randomicità è poi minimo se non addirittura nullo giacché gli archetipi allo stato attuale si concentrano sul controllo ragionato e sinergistico dei propri mezzi. Ciò avviene prima di tutto in fase di costruzione del mazzo, ove viene fornita una scelta di ben 7 tipologie di carte suddivise per colore. Non si tratta di classi nel vero senso della parola ma di attributi (forza, intelligenza, coraggio, etc.) da abbinare in coppie per singoli deck bicolore.

Ogni attributo rispetta una particolare filosofia di gioco e annovera diverse parole chiave esclusive, dunque ai giocatori spetterà il difficile compito di decidere come meglio combinarli per creare le tattiche desiderate. Quelle più viabili seguono lo stile del controllo con un early game moderatamente lento volto a preparare l’arrivo di unità dal costo e dalle statistiche elevati, grazie a cui finire l’avversario in pochi colpi portandolo a svuotare anzitempo la mano senza garantirgli il vantaggio dilazionato dell’attivazione delle rune. A conti fatti, comunque, di strategie efficaci ne esistono parecchie e allo stato attuale nessuna risulta abusata poiché troppo potente. Salvo l’inclusione nei deck di 3 copie per carta eccetto le leggendarie, il sistema di gioco di Legends non soffre di particolari sbilanciamenti e si pone sul mercato come un’ottima alternativa, per certi versi addirittura migliore, a Hearthstone.

Conclusioni

Tra il dire e il fare, però, c’è di mezzo il mare e questo Bethesda lo sa bene. Rubare lo scettro al CCG di Blizzard non sembra al momento un’impresa possibile né supponiamo possa diventarlo in futuro, a meno di imprevisti dalle proporzioni considerevoli. Questo, comunque, non significa che The Elder Scrolls: Legends sia un titolo di scarsa importanza. Anzi, contribuisce con alcune delle sue idee a evolvere un genere -non smetteremo mai di ripeterlo- ad oggi troppo statico e ancorato all’emulazione dei capisaldi e offre un’egregia quantità di contenuti gratuiti agevolmente accessibili sia dai novizi che dagli appassionati di card game. Non serve essere fan degli Elder Scrolls per apprezzarlo: basta amare un minimo il genere dei CCG online e avere la pazienza di comprenderne appieno le meccaniche al fine di sfruttarle con astuzia in partita. Pertanto vi invitiamo a provarlo e saggiarne appieno le potenzialità: non sarà perfetto ma quantomeno cerca di proporre qualcosa di più vario.

Tuo Voto
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Pro

  • Tanti contenuti di qualità
  • Shop ricco di offerte a prezzi convenienti
  • Un paio di elementi di gameplay piuttosto innovativi
  • Vario e profondo, dà molto spazio alla tattica

Contro

  • Comparto audiovisivo debole
  • Non tutte le meccaniche convincono al 100%
7.8

Buono

Grafica - 6.9
Giocabilità - 8.6
Originalità - 7.9

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