Pay to Win: un compromesso per chi ha poco tempo per giocare

Questa mattina riflettevo sul fatto che la gran parte dei giocatori odiano il cosiddetto sistema Pay to Win, per via della tendenza ad avvantaggiare notevolmente coloro che hanno la possibilità e sono disposti a spendere soldi all’interno del cash shop.

Questa è una delle principali ragioni per cui molti prediligono tuttora il classico sistema a sottoscrizione, dove chiunque sa già quanto andrà a spendere per giocare durante quel mese ed avrà accesso agli stessi elementi offerti a tutti quanti. Nessun trucco ne inganno, paghi una cifra ben definita e sei sicuro che niente ti incentiverà a sborsare altri soldi.

Nel free to pay le cose cambiano, se da una parte è vero che chiunque può partecipare gratuitamente, va anche considerato che spesso con un apporto extra in denaro è possibile ottenere diversi vantaggi, variabili a seconda del gioco e della tipologia stessa a cui appartiene. Da qui nasce il termine Pay to Win e l’ingiustizia che ne deriva nei confronti di chi non ha soldi da investire.

Allora è vero che pagare per vincere è scorretto? Ragioniamo

Fin qui non posso dire di non esser d’accordo con tutti coloro che odiano i Pay to Win.

Tornando però alla mia altruistica riflessione di questa mattina, devo ammettere di essermi per la prima volta immedesimato in chi, al contrario di molti, non ha molto tempo per poter giocare al suo MMO preferito, ma allo stesso tempo, desidera competere con chi ha la fortuna (definiamola così) di giocare quando e quanto vuole, progredendo lentamente e senza bisogno di acquistare boost o elementi a pagamento.

Se è vero che il tempo non può essere “comprato”, è anche vero che acquistando un boost, un turbo, una spintarella, è possibile riuscire a stare al passo con chi ha più tempo da poter dedicare ad un MMO. Se così non fosse, chi ha la possibilità di giocare soltanto 30 minuti a settimana non potrebbe mai sognare di fronteggiare o collaborare con giocatori che livellano e racimolano moneta di gioco per ore ogni giorno.

Un aiuto (a pagamento) per chi ha poco tempo per giocare

Se pensiamo agli MMORPG, tutti sappiamo bene quante ore richiedano per poter livellare il proprio personaggio, per non parlare degli appuntamenti in game con la propria gilda per affrontare un’istanza, le ore richieste per droppare un determinato equipaggiamento, completare tutta una serie di quest, esplorare un mondo sconosciuto e così via.

Pensiamo poi ai MOBA (Multiplayer Online Battle Arena), titoli molto in voga ultimamente come Heroes of Newerth e League of Legends. Anch’essi per poter giocare con l’eroe desiderato richiedono un esborso in denaro reale o guadagnato in gioco tramite le partite. Per poter fare pratica con un personaggio, apprendere in maniera approfondita le skill e le strategie con cui usarle, occorre acquistarlo, testandolo se possibile durante il periodo ciclico in cui viene reso gratuito per alcuni giorni.

Potrei andare avanti con altri esempi, ma il concetto penso sia già abbastanza chiaro. Se analizziamo queste due situazioni, sia salire di livello naturalmente all’interno di un MMORPG, che acquistare eroi con le monete di gioco (giocando partita su partita) in un MOBA, rappresentano processi che richiedono ore, giorni e settimane di gioco per poter esser portati a termine. Sebbene questo possa non sembrare un problema per chi ha almeno mezza giornata libera, lo stesso potrebbe non essere per chi si ritrova a poter giocare giusto quella mezzora ogni 2/3 giorni.

Quando la sottoscrizione e il free to play non vanno bene

Analizzando quindi la situazione dal punto di vista di chi ama gli MMO, ma non ha che un’ora o due alla settimana per poter giocare (esempi forse portati all’estremo ma a solo scopo teorico ed esemplificativo), bisogna ammettere che pagare per qualche boost o per l’acquisto di un eroe tanto desiderato, rappresenta l’unica vera alternativa accessibile in tempi accettabili.

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  • Perchè il sistema a sottoscrizione è sbagliato?

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Prendendo sempre in considerazione i casi in cui il giocatore può giocare solo qualche ora al mese, bisogna ammettere che l’esborso di una cifra mensile rappresenterebbe una spesa eccessiva, se non addirittura inutile in qual caso durante quella mensilità non trovasse la possibilità e il tempo per giocare. Per non parlare dell’ingiustizia, se vogliamo proprio analizzare la situazione da ogni punto di vista (esagerando anche un pochino), nei confronti di chi ha poche ore disponibili per videogiocare ma paga la stessa somma di chi può farlo per intere giornate.

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  • Perchè un puro free to play sarebbe “scorretto”?

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Scorretto non è forse il termine adatto, ma tendo ad estremizzare per entrare più chiaramente nell’ottica. Diciamo che spesso gli stessi oggetti che si possono acquistare con soldi veri, li si può anche ottenere con l’esborso di monete guadagnate giocando. Ma il discorso ruota sempre intorno al “tempo” richiesto per guadagnare tale valuta di gioco. Chi ha poche ore settimanali per poter giocare, potrebbe preferire l’acquisto di monete con soldi veri anzichè dover attendere settimane racimolando pochi spiccioli alla volta, aspettando settimane prima di poter usare l’eroe desiderato, o dovendo attendere mesi prima di raggiungere un determinato livello con il proprio personaggio.

Pay to Win: il giusto equilibrio tra tempo e denaro?

Sia la sottoscrizione che il free to play puro e semplice (sempre che esista), rappresentano uno scenario poco adatto a chi dispone di poco tempo per giocare. Per lavoro, per impegni familiari o per qualsiasi genere di motivo personale, molte persone amano videogiocare online ma possono farlo raramente.

Il Pay to Win, sebbene a livello di terminologia richiami un senso di ingiustizia, potrebbe esser visto come un’opportunità per barattare tempo e denaro, mettendo pressoché ad un simile livello sia chi ha molto tempo libero per giocare, che chi non ne ha ma sceglie di spendere soldi reali per poter comunque competere con gli altri.

Con ciò non dico che il pay to win sia corretto o che le sottoscrizioni siano scorrette da un punto di vista globale, ma bisogna in un certo senso pensare anche a chi si trova in situazioni limite, avendo però lo stesso diritto di tutti gli altri di potersi divertire, poter raggiungere il livello massimo in un MMORPG o affrontare uno scontro a squadre in un MOBA con il proprio personaggio preferito.

Altruisticamente parlando, non credi che il pay to win possa rappresentare una soluzione accettabile?

3 Commenti

  1. 1) tantissimi di quelli che investono montagne di soldi nei vari giochi poi sono anche quelli che hanno un sacco di tempo per giocarci.
    2) capirei pagare per andare avanti coi livelli o per avere un equipaggiamento uguale a quelli che hanno tempo infinito, in modo da godersi tutte le varie aree del gioco e potersela giocare in pvp contro altri giocatori, ma chi spende soldi in un P2W lo fa principalmente per avere la certezza di vincere.
    E chi non paga non può fare assolutamente nulla (anche se ha tantissimo tempo) per eguagliare chi invece paga.

    E questo non è giusto sotto alcun punto di vista, dato che il bello degli mmo (almeno per quelli a cui interessa la sfida contro altri cervelli) è il riuscire a fare le scelte giuste, imparare bene ad usare il proprio pg, in modo da poter aver la meglio sugli altri giocatori.
    Cioè avere soddisfazioni per le proprie “abilità”.

    Rispondi
    • Completamente d’accordo.

      Rispondi
    • Assolutamente d’accordo specie per il punto uno, questo i produttori dei giochi lo sanno, interessa poco a loro se poi uno che non paga non vince neanche se sta la mattina, pomeriggio, sera e notte. Io giocavo a Knights & Dragons, non ho mai pagato ed ero arrivato ad un buon livello, poi i creatori del gioco hanno incominciato ad inserire eventi che erano pressochè impossibili e l’unica via era pagando, ma è quasi come rubare le monetine in chiesa, solo che al posto delle monetine ci sono decine di €, nei vari forum leggo di gente che spende anche 300€ al mese per gemme, armature etc…il fatto è che finchè ci sono utenti che alzano l’asticella fino a questi livelli…sul lungo termine il gioco viene regolato sulla base di questi utenti, questo credo vari molto in base al gioco e all’onestà dei produttori del gioco. Cmq non gioco più a K&D e credo che molti lascino vari giochi per lo stesso motivo.
      Ciao

      Rispondi

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