Il termine “gratis” è da sempre gradito, questo è risaputo, ma negli ultimi tempi sembra non piacere solo agli utenti finali ma anche alle software house. Titoli un tempo ad abbonamento mensile si sono convertiti al free to play, come Age of Conan, Lego Universe e LOTRO.
Quest’ultimo, giusto per fare un esempio, ha triplicato il proprio fatturato grazie al cambio di modello, aprendo le porte a tutti gratuitamente. Age of Conan ha invece resuscitato le sorti dei propri server, ripopolandoli di nuovi e vecchi utenti e riaccendendo la fiamma della competizione tra i giocatori. Altri, come DC Universe Online, si stanno celermente adeguando ed hanno già annunciato l’imminente conversione.
Perchè tanto successo?
E’ ovvio che un gioco gratuito attragga più utenti rispetto ad uno a pagamento, ma allo stesso tempo se una casa produttrice non riesce a ricavarci un degno profitto non potrà continuare a sviluppare nuovi titoli.
E’ a questo che servono le microtransazioni, per accontentare sia gli sviluppatori che gli utenti finali. Quest’ultimi potranno accedere e giocare gratuitamente per tutto il tempo che vorranno e SOLO se soddisfatti, potranno decidere di investire qualche moneta per accedere a caratteristiche ed oggetti aggiuntivi avanzati.
Non si tratta di una classica DEMO, ma di un gioco vero e proprio, pienamente godibile senza spendere un centesimo. Una strategia apparentemente meno proficua rispetto all’ormai obsoleta sottoscrizione mensile, ma che sta portando a casa risultati positivi, convincendo sempre più sviluppatori ad adottare questo nuovo modello di business.
Cosa dicono gli esperti?
Giusto ieri ho pubblicato un’intervista a Lorin Jameson, produttore esecutivo di DCUO, per parlare e chiarire alcuni dubbi riguardanti la conversione al free to play. Egli stesso verso la fine della discussione afferma:
Nel mondo di oggi, il cambiamento dei diversi modelli di business rappresentano la chiave dell’evoluzione. Il free to play è una componente molto importante per il nostro futuro, sul quale ci stiamo concentrando profondamente. Questo perchè, come accennato in precedenza, stiamo mandando avanti l’azienda ascoltando ciò che i giocatori desiderano. Penso comunque che continueranno ad esserci giochi di successo con sottoscrizione a pagamento, anche se sicuramente resteranno in minoranza.
In una recente intervista, John Smedley, presidente di Sony Online Entertainment, ha affermato che lo stato critico dell’economia mondiale andrà ad incidere anche sulla politica di sviluppo dei futuri MMO, spingendo le software house ad inseguire sempre più il modello free to play. Tra le altre cose ha aggiunto:
Sono tempi duri dal punto di vista economico e un modello di sottoscrizione ricorrente comporta un prelievo dalle vostre carte di credito ogni mese. La gran parte della gente, come prima mossa per cercare di ristabilire l’equilibrio economico, inizia ad eliminare spese di questo tipo, come abbonamenti e vari addebiti mensili su carta di credito. Forse il modello delle sottoscrizioni rivestirà ancora un ruolo importante nel futuro immediato, ma non credo che rimarrà un sistema funzionante ancora per molto. Probabilmente, Star Wars: The Old Republic sarà l’ultimo MMO di alto livello a scegliere come modello il classico sistema ad abbonamento.
Conclusioni
Non è quindi solo una voce popolare o una speranza dei veterani del free gaming, ne tanto meno una sperimentazione temporanea. Le parole degli esperti del settore confermano che il periodo di test è pressochè terminato ed ha portato con se ottimi risultati, incrementando il numero di partecipanti all’interno degli MMO e gli introiti nelle casse delle software house.