Il Free to Play regna sovrano

Un futuro che ormai fa già parte del presente, almeno per buona parte degli MMO disponibili in rete. Dagli RPG e RTS agli FPS e TPS, tutti stanno progredendo piuttosto bene presentando titoli free to play degni di nota.

Persino giochi di un certo calibro, come Age of Conan, Il signore degli anelli online e City of Heroes hanno cambiato o stanno cambiando strategia commerciale, passando al free to play e alla doppia strada percorribile dagli utenti, i quali potranno scegliere se creare un account free o premium.

Tutti possono giocare gratis e le software house aumentano i profitti

Quest’ottima trovata permette a chiunque di accedere al gioco gratuitamente e gustarne quasi tutte le componenti. Molto più di una semplice DEMO, che fino a non molto tempo fa risultava esser l’unica alternativa al vero acquisto. Una prova “minima” del titolo per convincere l’utente ad acquistare la versione completa. Strategia spesso molto meno profittevole rispetto al F2P, per diverse dinamiche che analizzeremo tra poco.

A primo impatto può sembrare un’assurdità ma prendiamo come esempio “Il signore degli anelli online”, il quale da quando è diventato free to play, ha addirittura triplicato il fatturato. Esempio volto a dimostrare quanto il rendere accessibile un gioco gratuitamente, possa in realtà coinvolgere a tal punto da spingere poi all’acquisto della versione premium o all’utilizzo delle microtransazioni.

Gli abbonamenti premium e le microtransazioni

Ogni titolo presenta sempre alcune differenze tra account free e premium, proprio per spingere all’acquisto chi ambisce al risultato migliore possibile, a chi non si stufa di migliorarsi e vuole competere con i giocatori migliori, i quali usufruendo degli eventuali bonus e vantaggi premium ottengono risultati altrimenti irraggiungibili o semplicemente riescono ad accrescere il proprio personaggio e le relative capacità più velocemente.

Le microtransazioni sono solitamente utilizzate per acquistare speciali indumenti utili alla personalizzazione del personaggio, piuttosto che armi e oggetti di vario tipo diversamente non acquistabili, neppure da utente premium. Tramite queste transazioni si acquistano monete di scambio speciali (le quali hanno nomi differenti per ogni gioco), utili per entrare in possesso di oggetti altrimenti non usufruibili. Un altro incentivo alla spesa, il quale con pochi euro permette di personalizzare il proprio personaggio in maniera particolare e solitamente più cool. Lo stesso in riferimento alle armi o agli equipaggiamenti, di qualsiasi genere di gioco si tratti.

Quella del free to play si potrebbe definire una formula perfetta, sia per le case produttrici che per i giocatori stessi. Accesso gratuito per tutti, con la possibilità tramite microtransazioni o sottoscrizione di un abbonamento, di accedere a speciali bonus e vantaggi altrimenti non usufruibili. Starà al desiderio e al livello di coinvolgimento del giocatore stesso decidere se accontentarsi del gioco gratuito oppure accedere al 100% delle caratteristiche con qualche piccola spesa.

Il giusto equilibrio tra free e premium

Non tutti i giochi sono riusciti ad implementare al meglio questo sistema senza creare enormi squilibri. In alcuni casi infatti, le differenze tra utente free e premium, quasi obbligano al passaggio alla versione a pagamento o all’utilizzo delle microtransazioni. Riuscire a creare un giusto bilanciamento tra vantaggi e svantaggi collegati alle due versioni free e premium, può non rivelarsi così semplice. Bisogna infatti riuscire a donare a tutti un’esperienza di gioco “completa”, attirando comunque il giocatore medio alla spesa.

Esistono titoli capaci di miscelare al meglio le due componenti, permettendo agli utenti free di raggiungere gli stessi livelli di quelli premium, precludendo magari l’accesso a determinate zone, oggetti o abbigliamenti più curati ai giocatori paganti. In questo modo viene a crearsi un’enorme affluenza sui server e una spiccata rivalità tra i giocatori, la quale spinge i più affezionati e coloro che mirano a diventare i migliori, a spendere qualche moneta per personalizzare il proprio personaggio e differenziarsi dalla massa.

C’è chi invece non ha saputo sfruttare quest’opportunità, creando un enorme dislivello tra free e premium, avvantaggiando di gran lunga gli utenti paganti e lasciando nella miseria e nella vana speranza di raggiungere risultati onorevoli i giocatori free. Una scelta volta sicuramente a spingere maggiormente all’acquisto e alla spesa, ma che a parer mio va contro i principi del sistema stesso, riducendo i potenziali utenti ed introiti. In questi casi infatti, si ha a che fare con una sorta di Demo. Viene offerto il gioco quasi per intero, ma permettendo di acquistare solo gli equipaggiamenti più miseri e rendendo i tempi utili ad expare per salire di livello, un vero e proprio calvario. Scelta commerciale a parer mio più utile a far scappare l’utente che non ha fidelizzarlo, facendolo innamorare del titolo e spingendolo a investire qualche soldino.

I migliori titoli free to play

Alcuni tra gli ultimi giochi free to play lanciati sul mercato son stati davvero in grado di lasciare a bocca aperta, aprendo le porte a speranze meravigliose in vista del futuro.

Tra gli MMOTPS vediamo un APB Reloaded presentarsi come un vero e proprio capolavoro, una specie di richiamo a titoli come GTA e Saints Row, ma questa volta gratuito e multiplayer, con una componente sociale di rilievo e la possibilità di svolgere missioni in cooperazione, scontrarsi contro giocatori di fazioni diverse, guidare qualsiasi auto, combattere a mani nude o armati e il tutto in un ambiente completamente free roaming, senza limitazioni date dalla trama o dagli obiettivi.

Tra gli MMORTS è arrivato il nuovo Age of Empire online, che già dalla versione Beta non ha deluso le aspettative, mischiando alcune caratteristiche tipiche dei giochi di ruolo alla classica dinamica degli strategici in tempo reale che tutti conosciamo. Anche qui si son visti alcuni passi avanti sia dal punto di vista sociale che grafico, mantenendo un sistema di gameplay ormai conosciuto e collaudato.

Gli MMORPG, sovrani del genere MMO come quantità di titoli esistenti e utenti registrati, non sembrano ancora in grado di mostrare qualcosa di nuovo e intrigante rispetto ai colossi appartenenti alla casta commerciale, come World of Warcraft, tuttora considerato il migliore in assoluto. Qualcosa comincia a muoversi, con Age of Conan che entro fine estate passerà al sistema free to play e con Champions Online, adatto agli appassionati dei super eroi dei fumetti e piuttosto ben realizzato sotto tutti gli aspetti, anche se prima di poter raggiungere l’eccellenza avrà ancora della strada da percorrere. Livelli paragonabili a titoli a pagamento sono stati invece raggiunti dal mitico Vindictus, che personalmente considero come il miglior Action MMORPG esistente, seppur ancora non raggiungibile dall’Italia per via dell’ip block. Si spera comunque le cose possano presto cambiare, con il rilascio di una versione Europea già annunciata ma dalla data di lancio ancora da definire.

Previsioni sul futuro

Se nel mondo degli MMO la tendenza ad un cambio di rotta verso il free to play resterà la stessa, così come il gran successo riscontrato, vedremo presto fiorire innumerevoli titoli in grado di presentare comparti grafici, audio e di gameplay pari ai migliori giochi commerciali. Già ad oggi i migliori titoli MMO riescono ad avvicinarsi per molti aspetti ai giochi di fama mondiale. Ciò lascia presagire che le carte in tavola stanno cambiando rapidamente e la formula “freemium” sta ottenendo sempre più successo, riuscendo ad attirare investitori e Software House.

Un futuro videoludico alla portata di tutti, dove chiunque può giocare gratuitamente moltiplicando allo stesso tempo il fatturato delle case produttrici. Un modello potenzialmente efficace, capace di incentivare gli investitori, velocizzare i tempi di sviluppo e migliorare le realizzazioni finali, rendendole sempre più coinvolgenti. Un circolo vizioso destinato ad avere successo senza lasciare nessuno insoddisfatto.

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