I giochi free to play continuano a essere sempre più popolari, grazie al crescente numero di giocatori che sembra preferire i titoli F2P rispetto a quelli che richiedono il pagamento di un abbonamento mensile.
La parola “free” ha sempre avuto una connotazione positiva, e anche nel mercato videoludico tende ad attirare l’attenzione di tantissimi appassionati di videogiochi. Tuttavia, il successo di tale modello continuerà anche in futuro? A differenza dei giochi per console e di quelli a pagamento per PC, gli MMO richiedono un continuo sviluppo e supporto. Sono quindi necessarie entrate costanti, volte a finanziare le aziende e i loro sforzi quotidiani per creare nuovi contenuti e mantenere vivo l’interesse dei giocatori.
Free to play: il modello che ha dato speranza a tanti MMO in difficoltà
Negli ultimi mesi/anni sempre più giochi sono passati al free to play. Tra i più famosi possiamo menzionare Age of Conan, Lineage II, AION, TERA, Rift e Star Wars: The Old Republic. Tutti questi titoli erano ad abbonamento, ma a un certo punto gli sviluppatori hanno scelto di passare al modello free to play nella speranza di riuscire a mantenere in vita le loro creazioni. Così facendo la popolazione nei server è aumentata, la crisi è stata superata e il successo ha premiato l’audace scelta delle aziende.
Ormai molti dei nuovi giochi MMO vengono sviluppati fin da subito per essere F2P, come ArcheAge e Neverwinter hanno dimostrato di recente. Questo non fa altro che confermarci una situazione già di per se piuttosto chiara, ovvero che le aziende sono sempre più propense a considerare i giochi free to play come la giusta strada da percorrere.
Il fatturato dei giochi F2P vince su quello dei P2P
Non molto tempo fa abbiamo parlato dei 10 giochi MMO più redditizi del 2014, andando ad analizzare i report pubblicati da SuperData Research. Sempre considerando le loro ricerche, andiamo ora a scoprire le differenze tra free to play e pay to play in termini di fatturato. Di seguito troviamo il rapporto F2P:P2P suddiviso per continenti:
- Europa – 3.4:1 (2.4 miliardi di dollari contro 0.7)
- America del Nord – 2:1 (1.4 miliardi di dollari contro 0.7)
- Asia – 3.7:1 (3.3 miliardi di dollari contro 0.9)
- America Latina – 7:1 (0.7 miliardi di dollari contro 0.1)
- Resto del mondo – 2:1 (0.2 miliardi di dollari contro 0.1)
Dando un’occhiata ai fatturati e confrontando i risultati ottenuti dai giochi F2P e P2P nei vari continenti, risulta lampante quanto il mercato dei free to play abbia dimostrato di essere molto più redditizio rispetto a quello dei titoli pay to play. Questo in tutti i Paesi, nessuno escluso.
Se le cifre riportate dai vari report non bastano a dimostrare quanto un gioco F2P possa essere remunerativo, è bene sapere che nella maggior parte dei casi è stato dimostrato che i giocatori spendono per i giochi gratuiti più di quanto non spendano per l’acquisto di giochi a pagamento. Ad esempio, un MMO che per essere giocato richiede un abbonamento di 15 euro al mese può rendere all’azienda 180 euro all’anno per ogni singolo utente registrato. Questo può già sembrare un ottimo risultato, e per alcune aziende probabilmente lo è. Tuttavia, proviamo a considerare quello che si può spendere in un titolo free to play per sbloccare alcune funzionalità, ottenere boost che permettono di salire più velocemente di livello o acquistare skin e vari elementi cosmetici. Nella maggior parte dei casi, queste “microtransazioni” hanno dimostrato di saper generare introiti molto più rapidamente rispetto agli abbonamenti. Forse proprio perchè gli acquisti, se presi singolarmente, sono meno costosi, o magari la semplice facoltà di poter scegliere se spendere il proprio denaro invoglia maggiormente i giocatori a investire nei giochi che davvero li divertono.
Conclusioni
Guardando e valutando i numero pubblicati nei vari report, possiamo farci un quadro piuttosto chiaro sull’andamento attuale del mercato dei giochi MMO. Spesso la parola free to play viene associata ai giochi in fallimento, perchè alcuni titoli hanno scelto di passare a tale modello dopo essersi trovati in una situazione difficile. E’ anche vero però che tale conversione ha cambiato le sorti di molti giochi, che dopo essere diventati F2P hanno riscosso un successo esorbitante.
Possiamo quindi concludere affermando che, con il passare del tempo, il settore dei free to play ha saputo mettere le radici nel mercato videoludico e crescere rigoglioso, raggiungendo e superando quello dei giochi pay to play che ha invece sofferto di un calo considerevole di giocatori paganti e che tuttora sta attraversando un periodo di crisi a livello mondiale.