L’uscita di Fortnite Battle Royale ha suscitato qualche polemica di troppo sul web a causa di alcune pesanti dichiarazioni del vicepresidente di Bluehole Studio, sviluppatore di PlayerUnknown’s Battlegrounds, che aveva accusato Epic Games di plagio e si era detto preoccupato dal possibile conflitto di interessi del publisher americano, in stretta collaborazione con il team dietro PUBG per l’ottimizzazione di Unreal Engine 4. Tali discussioni lasciano comunque il tempo che trovano poiché Bluehole non detiene il brevetto dei Battle Royale e nel mercato videoludico la libera concorrenza è ovviamente ancora permessa.
Fortnite prende sì di peso alcuni aspetti dagli sparatutto survival in terza persona, aggrappandosi com’è ovvio all’incredibile successo di Battlegrounds, tuttavia definirlo una semplice copia carbone del titolo di Greene ci sembra alquanto riduttivo. Analizziamo i motivi.
Anteprima di gioco
La modalità PvP di Fortnite, Battle Royale, è un’aggiunta recente al titolo di Epic e ne rappresenta solo una parte, peraltro in fase di sviluppo visto che si trova in early access. Al momento vi si può accedere gratuitamente tramite il launcher proprietario dell’azienda e l’offerta si limita alle battaglie in singolo o in squadre formate da 4 elementi. Le regole sono semplicissime: 100 giocatori vengono lanciati su un’isola sperduta in mezzo all’oceano con l’obiettivo di accumulare quante più uccisioni possibile e rimanere gli unici sopravvissuti; il campo percorribile nella mappa si restringe gradualmente allo scorrere di un timer e chi se ne trova al di fuori allo scadere del tempo viene eliminato all’istante. In questo Fortnite non si distanzia dai concorrenti, adottando la medesima struttura dei survival game alla DayZ.
Le novità risiedono nel sistema di loot suddiviso per rarità, nella raccolta di risorse e soprattutto nel crafting. Non parliamo di semplice costruzione di oggetti sulla base di ricette predefinite ma dell’assoluta libertà di unire materiali per dar vita a capanne, palizzate, scale e qualsiasi tipo di edificio improvvisato. Come in Minecraft, picconando la superficie desiderata si otterrà la materia prima mentre per posizionarla basterà interagire con il suolo aprendo l’apposito menu. Questo è senz’altro un ottimo modo per supplire alla mancanza dei veicoli, che probabilmente non arriveranno neanche con i futuri aggiornamenti, e spinge i giocatori a pensare fuori dagli schemi inventando sempre nuove strategie di attacco, difesa o stallo per sfruttare al meglio il tempo a disposizione sull’isola.
Grafica e gameplay
Lo stile cartoonesco di Fortnite colpisce nel segno fin dai primi momenti in game. Le ambientazioni in cel shading non presentano un grado elevatissimo di dettagli se le si osserva da vicino, ma i colori accesi e la notevole art direction rendono nel complesso davvero bene. Il titolo gode inoltre di un’egregia ottimizzazione che sulla nostra configurazione di prova (i7 3770k e GTX 1080) lo ha portato a mantenersi stabilmente sui 144 fps in 2K a dettagli massimi. A differenza di Battlegrounds, dunque, il lavoro sul comparto tecnico è stato svolto in modo impeccabile.
In partita si svolge tutto come da tradizione nel sottogenere Battle Royale. Dopo qualche minuto di attesa nella lobby si viene trasferiti su un autobus agganciato a una mongolfiera da cui dovremo paracadutarci sulla zona desiderata della mappa. Da lì in poi si sceglie come affrontare il colossale deathmatch e le opzioni principali sono la corsa a testa alta e il camping. Viste le dimensioni dell’isola non esistono vie di mezzo, di conseguenza si finisce per trascorrere la maggior parte del tempo da soli a cercare armi e munizioni nella costante ansia che arrivi qualcuno a porre fine alle nostre sofferenze. Non c’è molto altro da fare e il ritmo diventa lento e tedioso dopo qualche minuto. Trattasi del tallone d’Achille dei Battle Royale e purtroppo neanche Fortnite riesce a nasconderlo come si deve. Peraltro il gunplay manca di responsività e non soddisfa, ma ci auguriamo che tale aspetto venga rifinito dagli sviluppatori.
Conclusioni
Fortnite Battle Royale non propone sostanziali novità e salvo la presenza del crafting/housing sembra percorrere la stessa strada intrapresa da Battlegrounds e affini. Personalmente non apprezzo le battaglie reali e le trovo noiose, tuttavia se siete appassionati di questa tipologia di giochi provare Fortnite non vi farà di certo alcun male. Anzi, sono sicuro che vi regalerà parecchie ore di divertimento senza che dobbiate spendere un euro.