Hide and Shriek – Recensione

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Halloween è già finito da un pezzo e con esso l’ondata di marketing a tema horror ormai travolgente anche in Europa. Tra costumi, decorazioni e zucche modellate a regola d’arte lo spirito della festività popolare celtica ci ha inevitabilmente contagiati, diventando almeno in parte una ricorrenza di portata globale. Ma questo cos’ha a che fare con il mondo videoludico, esattamente? Eventi sui principali MMO e saldi digitali a parte, tradizioni di questo genere non trovano grande spazio su PC e console. Piuttosto curiosamente, Funcom (conosciuta soprattutto per Secret World, Conan e The Longest Journey) rientra tra i pochi publisher a voler invece basarci un intero titolo.

Parliamo nello specifico di Hide and Shriek, un action multiplayer in prima persona imperniato sugli jumpscare che è facile classificare, almeno in apparenza, come gioco “meme” ma che in realtà nasconde un carattere più profondo. Vediamo di capire di cosa si tratta e se valga la pena di prenderlo in considerazione.

Anteprima di gioco

Le premesse di Hide and Shriek sono abbastanza singolari e, per certi versi, comiche. I giocatori, due per volta sia nel matchmaking pubblico sia in quello privato, interpretano il ruolo di studenti di magia appartenenti a scuole rivali, che si sfidano a colpi di spaventi e incantesimi d’illusione. Avvolti dall’invisibilità, essi dovranno recuperare delle sfere sparse per le aule scolastiche e posizionarle su un piedistallo per guadagnare punti. Durante le partite sarà inoltre possibile acquisire delle rune con cui lanciare stregonerie del calibro di palle di fuoco o trappole che colpiscono l’avversario infliggendogli status negativi. Una volta individuato lo studente nemico si procede a spaventarlo con un potentissimo jumpscare personalizzato. Al terzo spavento inflitto, oppure al raggiungimento del limite dei 10 minuti con più punti accumulati, si vince il match.

Prima, però, conviene modificare il proprio famiglio, ovvero il volto spaventoso che si occuperà di terrorizzare gli altri giocatori. Le facce disponibili sono ben assortite e vanno da teschi a spaventapasseri fino ad arrivare ai musi poco simpatici di Hillary Clinton e Donald Trump. Ogni maschera, peraltro, dispone di un vasto assortimento di accessori con cui arricchirne l’aspetto e renderla ancor più orribile. Ciò rappresenta l’unico vero elemento relativo alla progressione, considerando che il tomo dentro cui vengono listate le rune magiche raccolte ha una valenza prettamente informativa. Senza ombra di dubbio Hide and Shriek soffre di una certa penuria contenutistica e lo vediamo chiaramente dalla presenza di una sola mappa e modalità di gioco, online, per giunta non esplicata attraverso un tutorial classico ma con una serie di slide che lasciano il tempo che trovano.

L’aspetto free to play è comunque equo e non sono affatto richiesti esborsi economici per vincere né acquistare oggetti dallo shop garantisce vantaggi in game. Al momento gli unici pezzi disponibili sullo shop appartengono al Mask Pack e permettono di personalizzare a piacimento il famiglio autore degli jumpscare. Il prezzo è di 4,99€, per nulla gravoso, e garantisce 9 maschere ben assortite tratte in parte dalle altre produzioni Funcom. Sarebbe comunque stato più sensato, a nostro parere, creare altri set da far sbloccare agli utenti in seguito al level up, mossa che avrebbe garantito al titolo un minimo di giocabilità extra.

Grafica e gameplay

Hide and Shriek usa l’Unreal Engine 4 e lo fa in modo egregio. Ombre e illuminazioni sono gestite bene, donano corpo all’immagine e valorizzano tutti gli oggetti che compongono lo scenario, una sorta di Hogwarts moderna riempita fino all’orlo di zucche, teschi, ragnatele e innumerevoli altre decorazioni a tema Halloween. Non abbiamo avuto motivo di lamentarci del livello di dettaglio generale, alla luce di texture convincenti, paradossalmente più di quelle di Secret World Legends. Discreti anche gli effetti particellari provocati dagli incantesimi e in genere l’atmosfera, molto immersiva. L’interfaccia e i menu risultano funzionali, a dispetto di un design alquanto povero d’ispirazione. Quasi niente da dire, infine, sull’ottimizzazione, che se si eccettua il blocco a 60 frame per secondo appare degna.

Mouse alla mano, il titolo riesce a regalare qualche sana ora di divertimento spensierato. Avevamo detto nell’incipit della recensione che non si sarebbe trattato di un gioco meme e infatti contiene vari elementi strategici meritevoli di attenzione. Ad esempio la meccanica che consente di scovare i nemici e spaventarli richiede pazienza e spirito di osservazione per essere utilizzata. I giocatori sono invisibili ma non le porte e i cassetti da loro aperti durante l’esplorazione. Bisogna quindi osservare e ascoltare con la massima concentrazione ogni piccolo movimento nello spazio che ci circonda. Come se non bastasse certe trappole magiche, qualora calpestate, rivelano la presenza dell’avversario o la sua stessa sagoma, consentendoci di raggiungerlo e spaventarlo immediatamente.

È indubbio che le magie siano il modo migliore di guadagnare terreno. Ne vengono scelte 5 in via randomica all’inizio del confronto e piazzate in vari angoli della mappa, con locazioni diverse a ogni match. Oltre a raccoglierle l’utente può anche combinarle per dar vita a nuovi incantesimi. Nell’atto pratico significa che se trovate una runa capace di lanciare palle di fuoco e la unite a una con la funzione di rivelare le trappole vicine ne otterrete un’altra in grado di segnalare il nemico con effetti acustici. Non è sempre molto intuitivo ma diverte comunque, oltre a conferire un vantaggio considerevole in partita visto che chi conosce meglio le magie (consultabili attraverso il tomo nella sezione ‘grimoire’ del menu principale) ha una probabilità di vincere nettamente superiore. Serve, però, un minimo di fantasia e soprattutto la voglia di sperimentare.

Gli sviluppatori hanno cercato di mescolare le carte in tavola alla meglio cambiando di volta in volta la posizione di sfere, rune e piedistalli. Tuttavia, essendoci una sola mappa, la varietà lascia un po’ a desiderare. Se il loro numero aumentasse anche di due unità questo difetto avrebbe pesato molto meno sull’economia di gioco, fatto sta che a quanto sembra Funcom ha smesso di supportarlo già pochi giorni dopo il lancio su Steam. Si tratta di un grande problema e gli utenti se ne sono accorti, tant’è che hanno abbandonato i server e ora trovare una partita è diventata un’impresa quasi impossibile. Chiaro, parliamo pur sempre di un free to play a tema Halloween con poche o nessuna pretesa. Eppure crediamo che Funcom avrebbe potuto fare di più per mantenerlo vivo al di fuori del periodo festivo a cui si ispira.

Conclusioni

Hide and Shriek è un titolo valido? Sì, e ha tutte le potenzialità per offrire un’esperienza originale e avvincente a giocatori di ogni età. Grazie alle rune le possibilità di interazione con il giocatore avversario sono svariate, i jumpscare offrono materiale memorabile per streaming o sfide tra amici e l’invisibilità reciproca consente di adottare strategie anche piuttosto complesse basate sulla pianificazione e sull’osservazione dell’ambiente. È un vero peccato che Funcom non ci abbia creduto fino in fondo e abbia sfruttato giusto un pizzico della sua peculiare filosofia di design. Consigliamo perciò di provarlo, in fondo non costa niente, ma non aspettatevi di trovare utenti online né di giocare senza un enorme lag nel caso ci riusciste.

 

Tuo Voto
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Pro

  • Idea simpatica e originale
  • Nel suo piccolo riesce a divertire
  • Contiene elementi strategici da non sottovalutare

Contro

  • Server ormai vuoti
  • Pochissimi contenuti
  • Gli sviluppatori lo hanno già abbandonato
7.5

Buono

Grafica - 7.4
Giocabilità - 7
Originalità - 8

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