Fin dalla sua uscita, circa 4 anni fa, Warframe non ha quasi mai smesso di catalizzare l’attenzione degli abitué dei free to play grazie a meccaniche solidissime e a un comparto contenutistico di gran lunga superiore persino ai colleghi di genere venduti a prezzo pieno, vedasi Destiny. A Digital Extremes bisogna dunque dare atto di aver costruito dal nulla un vero e proprio colosso videoludico capace di tenere impegnati per migliaia e migliaia di ore gli utenti sui server, ancora oggi talmente affollati da cementificare la posizione del titolo nella top 5 dei più giocati su Steam.
A quanto pare, però, tutto questo non bastava agli sviluppatori. Warframe ha infatti ricevuto negli scorsi giorni un corposo update, Plains of Eidolon, che aggiunge un’enorme area open world segnando un’interessante e coraggiosa virata nella filosofia dello studio di produzione. Attratti dalle premesse, abbiamo deciso di dargli un’occhiata e vedere cosa sia effettivamente cambiato.
Anteprima di gioco
Come molti di voi già sapranno, Warframe è uno sparatutto cooperativo online incentrato sulla progressione virtualmente infinita del personaggio e sul completamento di raid e varie altre missioni all’interno di dungeon strutturati a corridoi. Con Plains of Eidolon si punta invece ad abolire i dungeon per come li conosciamo e ambientare gran parte delle quest nelle grandi praterie che circondano la colonia terrestre di Cetus, HUB principale della vasta zona. Qui sarà possibile trovare un folto numero di mercanti presso cui acquistare equipaggiamenti ed NPC da cui prendere in carico diversi obiettivi. Tra i più interessanti citiamo sicuramente le taglie, missioni multifase focalizzate sull’eliminazione di nemici e di conquista di determinati punti. Portarli a termine garantisce punti reputazione, da barattare nei negozi locali in cambio di armi o materiali.
Pletora di nuovi oggetti a parte, Eidolon getta nella mischia una manciata di feature piuttosto ben riuscite. Troviamo ad esempio la pesca, da effettuare con degli speciali arpioni, e l’estrazione di minerali, affidata a un taglierino laser con cui sezionare le rocce. I proventi di tali raccolte saranno destinati principalmente alla forgia, dove i giocatori si cimenteranno nella costruzione di equipaggiamenti di alto livello come il nuovo Warframe, Gara. Nelle pianure spicca inoltre la presenza di un ciclo giorno/notte che regola l’apparizione di nemici temibili, trappole ambientali e il cambiamento parziale dello scenario. Le ore diurne durano all’incirca 100 minuti mentre quelle notturne la metà visto anche il grado di sfida davvero elevato, a tratti proibitivo.
Grafica e gameplay
Non c’è molto da dire sul comparto grafico, dal momento che il motore rimane lo stesso del lancio. Delle nuove zone possiamo senz’altro apprezzare i colori rilassanti, naturali, ovviamente meno freddi del resto delle mappe a tema sci-fi. Discreti i dettagli delle ambientazioni, convincenti gli effetti di luce e ombra, nessun problema in fase di ottimizzazione.
Nonostante le notevoli dimensioni di Eidolon, non ci siamo affatto annoiati durante la navigazione (indifferente se a piedi o in volo) giacché i punti d’interesse e le cose da fare affiorano di continuo, basta esplorare con attenzione. L’esperienza di gioco per i veterani sarà ricca, impegnativa, rinfrescante. Per i novizi, al contrario, quest’area risulterà frustrante, confusionaria e colma di grinding. I motivi sono da ricercarsi sia nel livello di sfida generale, abbastanza alto anche se si utilizzano Warframe e armi potenziati al massimo, sia nella penuria di informazioni sufficienti e chiari incentivi a intraprendere le missioni al di fuori del mero grinding.
Invero la quest primaria riesce a intrigare ma non c’è molto altro che possa invogliare i nuovi utenti a trascorrere più di qualche ora nelle pianure. Si tratta indubbiamente di una zona endgame, che consigliamo peraltro di affrontare in gruppo se non si vuol rischiare una caterva di morti consecutive. Sarebbe stato preferibile inserire una serie di apposite missioni story-based in grado di accompagnare gradualmente i giocatori meno navigati così da ammorbidire l’impatto con il durissimo muro di grinding. Ci aspettiamo quindi che gli sviluppatori si muovano in tal senso e migliorino la presentazione di un’area comunque parecchio appetibile per chi ha speso un considerevole numero di ore in Warframe. I contenuti ci sono, la struttura open world funziona, le possibilità sono sconfinate. Serve adesso un lavoro di rifinitura certosino e siamo sicuri che Digital Extremes saprà valorizzare al meglio Plains of Eidolon e tutte le future espansioni.