E’ stato annunciato ormai da tempo l’arrivo entro quest’estate di Age of Conan: Unchained, la versione free to play del famoso MMORPG che dal 2008 è giocabile solo previo abbonamento, fatta salva la versione trial. In occasione del passaggio al free to play, ho deciso di scrivere una recensione per tutti coloro che non si sono mai avvicinati al titolo per via dell’obbligo di pagare un abbonamento. Ho già redatto un articolo dove descrivo le differenze tra Age of Conan a pagamento e free to play.
AoC è un MMORPG tecnicamente di ottima fattura, il quale nonostante sia uscito nel 2008 riesce ancora oggi a competere con titoli nuovi del settore se non addirittura a superarli. Lo scoglio principale è sempre stato l’obbligo di pagare una tassa mensile, ma con il cambio di rotta e l’apertura delle porte al tanto amato free to play, sicuramente i server verranno ripopolati dando nuova vita ad un titolo che forse non ha mai ottenuto il successo che meritava.
Primi passi di gioco
Iniziamo con la creazione del personaggio. Potremo optare fra 3 razze differenti (Aquiloniani, Cimmeri, Stygiani) e 4 classi principali suddivise ognuna in altre 3 sottoclassi. L’editor per la personalizzazione risulta molto approfondito, permettendo di modellare l’eroe nei minimi dettagli.
Le classi risultano così suddivise:
Mage
- Demonologist
- Herald Of Xotli
- Necromancer
Priest
- Bear Shaman
- Priest of Mitra
- Tempest Of Set
Rogue
- Assassin
- Barbarian
- Ranger
Soldier
- Conqueror
- Dark Templar
- Guardian
Terminata la creazione del personaggio assisteremo ad un video introduttivo, dove naufragheremo da una nave di schiavi e ci risveglieremo sdraiati su una spiaggia. Cominceremo così la prima quest, dove dovremo salvare una ragazza tenuta prigioniera. Da li i primi scontri e la familiarizzazione con i comandi.
Il sistema che regola l’esperienza e l’aumentare dei livelli non presenta nulla di nuovo, così come le skill e l’assegnazione dei punti abilità a seconda di come preferiamo migliorare il nostro personaggio. Le uniche limitazioni dipendono dal tipo di razza scelta, la quale limiterà le classi selezionabili e precluderà l’apprendimento di determinate professioni a discapito di altre.
La possibilità di acquistare equipaggiamenti ed indumenti per personalizzare il personaggio non manca, così come la raccolta degli oggetti vicini alle carcasse dei nemici caduti, i quali alcune volte rilasceranno armi o altre rarità molto interessanti. Sopratutto nei casi in cui riusciremo ad incontrare ed abbattere un “boss”, potremo ben sperare nel ritrovamento di qualcosa di maggiormente raro e utile.
Le quest inizialmente sono piuttosto numerose, ma stranamente con l’avanzare dei livelli cominceranno a diminuire, costringendo a compiere missioni secondarie ed affrontare ripetutamente i vari avversari per poter expare a dovere. Un fattore che incide sicuramente sulla monotonia di gioco e sulla possibile permanenza del videogiocatore, il quale vedrà spegnere stimoli e novità con l’avanzare dei livelli, anziché esser premiato per il risultato ottenuto con nuove interessanti sorprese.
Fino al livello 20, potremo definire la zona e le quest che affronteremo come una sorta di tutorial. Dal 21 a seguire potremo invece gustare a pieno tutte le potenzialità di gioco, sia in termini di mappa e ambientazioni, che di quest e profondità della trama. Avrà così inizio il vero lato MMO di gioco e con esso anche la possibilità di creare gruppi, roccaforti e così via.
Gameplay e comandi di gioco
Gameplay intuitivo ed immediato, tasti di scelta rapida per i vari attacchi e i classici WASD per i movimenti. Con il mouse orienteremo la telecamera, interagiremo con i personaggi e i nemici, lanceremo incantesimi e via dicendo.
In combattimento nulla avverrà in automatico, non basterà cliccare sul nemico per scagliare il nostro eroe in battaglia ma dovremo avvicinarci manualmente e premere ripetutamente sui vari attacchi fino alla conclusione dello scontro. Una scelta che cela sicuramente l’intento di spingere al massimo sul coinvolgimento del giocatore nelle dinamiche di gioco, evitando quegli automatismi che alla lunga tendono solitamente a stancare.
A seconda del server selezionato avremo accesso ai mondi PvP o PvE. La componente sociale nelle zone PvE avrà inizio superato il livello 20, quando avremo accesso al gioco vero e proprio. Una delle più interessanti possibilità disponibili per i gruppi di giocatori, è quella di poter costruire vere e proprie roccaforti all’interno di aree dedicate e predefinite. Un particolare stimolante che spinge maggiormente alla cooperazione, utile ad ottenere risorse per costruire o difendere i confini da chi proverà a conquistare il territorio.
Grafica e ambientazione
Qui viene il bello… ma anche il difficile. Una grafica degna di nota, sia a livello di dettagli, che di modelli poligonali che come palette di colori. Quasi tutto realizzato a dovere, dal personaggio, all’ambiente, ai vestiti e le armi. Infine, le ambientazioni ricche di vegetazione, riescono a ricreare in maniera realistica le zone che andremo ad esplorare.
Ora vediamo le note negative. Andando per gradi, inizio con l’informare tutti i videogiocatori che AoC per girare a dovere con i dettagli al massimo, la risoluzione massima e via dicendo, richiede un comparto hardware di tutto rispetto, precludendo l’eccellenza visiva a PC di fascia medio/alta, forse più alta che media. Alcuni bug grafici rallentano la fluidità e creano effetti sgradevoli in alcune circostanze, anche su PC dotati di ottimi componenti. Segno che qualcosa nel comparto grafico è andato storto e che nessuna patch rilasciata in seguito è stata in grado di sistemare i problemi. Infine, l’ultimo difetto riguarda la vegetazione, folta e variopinta ma che a livello di dettaglio sarebbe potuta esser realizzata decisamente meglio.
I vari video di intermezzo e a inizio partita sono molto ben realizzati anche se non disponibili in italiano, ne per quanto riguarda le voci ne per i sottotitoli. Infine, anche le inquadrature durante i dialoghi con gli NPCs risultano ben strutturate, degne anch’esse di un titolo nextgen.
Conclusioni
Un MMORPG degno di nota, sia graficamente che a livello di gameplay. Peccato fino ad oggi sia stato limitato dal dover pagare un abbonamento per potervi partecipare. Con l’avvento del free to play, nonostante questo comporti comunque delle limitazioni, sono sicuro che ci potrà esser un ritorno di fiamma e un ripopolamento dei server, sia in PvP che in PvE.
- Gameplay immediato ed intuitivo, privo di automatismi capaci di smorzare l’azione di gioco.
- Grafica eccellente, salvo qualche bug fastidioso e i dettagli della vegetazione non troppo curati. Effetti in combattimento ben realizzati, con una buona varietà di animazioni tra una mossa e l’altra.
- Comparto audio ben contestualizzato, sia per quanto riguarda gli effetti e le voci sia per la varietà delle colonne sonore.