Luna Online ha una storia molto particolare. Subagames lo aveva lanciato in Nord America nel lontano 2009 ma la ricezione del pubblico aveva deluso così tanto le aspettative del publisher canadese che si decise di cancellarlo. A distanza di 8 anni lo rivediamo sorprendentemente su Steam, riveduto e corretto, con il nome di Luna Online: Reborn.
Cos’ha spinto lo sviluppatore Funtime a voler riproporre il suo MMO, peraltro in un periodo così zeppo di uscite importanti? Per placare i nostri dubbi abbiamo dato un’occhiata alla closed beta.
Anteprima di gioco
Luna Online: Reborn è un MMORPG con grafica 3D in stile anime, che punta a un target di casual gamer e novizi del genere che non ricercano tecnica né profondità nelle meccaniche o nella struttura di gioco. Le premesse narrative sono abbastanza semplici: il regno di Blueland viene minacciato da un malvagio invasore e a umani, majin ed elfi tocca unire le forze per ristabilire la pace. L’editor del personaggio permette una scelta tra le suddette razze, limitandosi però a offrire una serie di volti predefiniti e piccole modifiche a capigliatura e accessori. Solo tre le classi di partenza, ovvero mago, guerriero e ladro, che beneficiano di boost a seconda della razza selezionata; più avanti sarà possibile creare il proprio stile ibridando le specializzazioni.
Al raggiungimento di un certo livello (diverso per ogni razza), al giocatore viene consentito di evolvere la classe base scegliendo tra sei ranghi suddivisi a loro volta in rami. Facendo i calcoli si parla complessivamente di 116 combinazioni diverse, alcune di esse riservate all’uno o all’altro schieramento. Tale sistema riguarda in ogni caso soltanto elfi e umani, dal momento che i majin non hanno una vera e propria classe e la loro progressione si basa sullo sblocco costante di nuove abilità, risultando quindi la razza più flessibile fra le tre disponibili.
Purtroppo i majin soffrono sia dell’insufficienza di DPS sia di opzioni in termini di equipaggiamento. I mercanti vendono quasi unicamente oggetti riservati alle restanti razze, di conseguenza bisogna necessariamente affidarsi alle ricompense delle missioni, piuttosto noiose e poco ispirate. C’è preponderanza di grinding e gli obiettivi da completare sono fin troppo simili, dalla ripetuta uccisione di ingenti quantità di mob alla estenuante raccolta di materie prime sparse per il mondo di gioco. Mancano le motivazioni necessarie ad andare avanti nel lungo ciclo di questing, il quale diventa ripetitivo già dopo qualche ora.
Grafica e gameplay
Il comparto tecnico di Luna Online: Reborn non porta molto bene i suoi anni, anzi si potrebbe dire che persino all’epoca della prima release il titolo fosse graficamente indietro. Le opzioni grafiche scarseggiano, le texture in bassissima risoluzione e l’aliasing marcato non rendono giustizia all’art style chibi e all’atmosfera fantasy idilliaca che si respira in certe zone. Insomma, secondo noi bisognava proprio rivoluzionare il comparto tecnico, specialmente in un mercato come quello odierno in cui le pecche grafiche pesano ahinoi più di quelle meccaniche.
Quanto al sistema di combattimento osserviamo il gradito abbandono del tab targeting in favore di controlli action, accessibili via mouse dalla comoda barra posta in basso al centro. Ma se i controlli sono action, il feeling rimane da tab e infatti le animazioni di attacchi e abilità mostrano una lentezza e una legnosità notevole, tanto che qualsiasi scontro, persino il più semplice in apparenza, richiede un’attesa non indifferente. Questo si riflette ovviamente con maggior enfasi nel PvP, organizzato in battaglie open world a fazioni (rossa e blu) che non offrono un grande coinvolgimento e sembrano esserci giusto per il semplice fatto che un MMORPG senza di esso sarebbe oltremodo inconsistente.
Conclusioni
Detto con franchezza non si salva molto in Luna Online: Reborn. È un titolo privo di sufficienti attrattive, ieri come oggi, a cui gli sviluppatori dovranno apportare serie modifiche strutturali affinché la player base si mantenga quanto meno sul migliaio di unità globali, vista la difficoltà degli stessi World of Warcraft e Final Fantasy XIV nell’arginare i cali d’iscrizioni degli ultimi tempi. Al momento non ci sentiamo dunque di consigliarne la prova, se non ai più curiosi e a coloro i quali intendano affrontare un’esperienza all’insegna del relax senza doversi preoccupare di essere competitivi. Anche nel campo degli MMORPG free to play per casual gamer, comunque, c’è di meglio.