Un gioco “open world” offre un’esperienza esplorativa superiore a qualsiasi altro titolo ambientato in zone ristrette e confinate. La libera esplorazione mette fine a quelle interruzioni a cui siamo sempre stati abituati nei giochi per console e computer, come le schermate di caricamento tra una zona e l’altra, i muri e i confini invisibili ma invalicabili che impediscono di muoversi liberamente all’interno dell’area di gioco, ed altre limitazioni di questo tipo.
Giusto per fare alcuni esempi di giochi MMO free roam, possiamo nominare APB Reloaded (MMOTPS) o un qualsiasi MMORPG classico alla Age of Conan. I giochi privi di open world sono invece quei titoli divisi in zone o livelli, dove il piacere dell’esplorazione viene sostituito da missioni e combattimenti all’interno di specifiche aree ben delimitate e solitamente chiamate dungeon.
Perchè l’open world è così amato dai giocatori?
La possibilità di esplorare un intero mondo di gioco ha da sempre affascinato la gran parte dei giocatori, dando la possibilità di scoprire diverse zone, paesi e città popolate da ogni genere di razza umana, animale o fantasy. L’idea di poter scoprire tesori nascosti, NPC con missioni speciali, armi super potenti e boss mai visti prima, spingono il giocatore più curioso ad un cammino senza fine, affamato di novità ed elementi sempre diversi.
Ricordo ancora i tempi in cui giocavo a GTA e World of Warcraft, due ambientazioni completamente diverse, una urbana e l’altra tipicamente fantasy. In entrambi i casi l’idea di esplorare un mondo diverso dalla realtà, senza regole e libero di vagare senza confini mi affascinava moltissimo. In particolar modo le ambientazioni fantasy mi sono sempre piaciute, l’idea di scoprire spiagge popolate da strane creature piuttosto che pericolose foreste frequentate da gruppi di nomadi guerrieri a cui preparare un’imboscata, per poi derubare le loro armi e ricchezze rurali.
Incontrare altre persone, così per caso, è un altro di quegli aspetti tipici di un gioco MMO open world. Praticamente tutte le amicizie che ho fatto all’interno di un MMORPG sono state casuali, quando vagando senza meta mi capitava di incontrare qualcuno bisognoso di aiuto, oppure quando ero io l’inesperto di turno in cerca di consigli. In ogni caso è così che nascono i rapporti di gioco, si formano le gilde e si entra a far parte di gruppi più numerosi.
Quali sono i limiti dell’open world?
Non è tutto oro quel che luccica, e anche l’open world porta con se qualche nota dolente. Per esempio capita spesso all’interno degli MMORPG di dover compiere passi infiniti per raggiungere una zona, un obiettivo o un NPC. Sebbene questo possa per molti non esser un problema, per altri si trasforma nel tempo in uno sforzo noioso, ripetitivo e stancante. Non a caso la gran parte dei nuovi giochi di ruolo sta implementando un particolare sistema, che ho personalmente ribattezzato “pilota automatico“, e che permette al giocatore di far muovere con un solo click il proprio personaggio verso la destinazione desiderata. In questo modo non è più necessario utilizzare la mappa e muovere manualmente il proprio eroe, ma è sufficiente cliccare sul nome dell’NPC o della quest per dirigerlo automaticamente verso la destinazione.
Anche se per molti la trama di gioco potrà sembrare un aspetto trascurabile, bisogna considerare che non è così per tutti, in particolar modo per gli sviluppatori. In un gioco open world dove chiunque è libero di vagare senza confini e senza traiettorie predefinite, ci sarà chi inizierà l’avventura muovendosi verso est, chi verso ovest, e chi non si preoccuperà minimamente delle indicazioni degli NPC e deciderà di fare di testa propria. In un contesto del genere non è affatto semplice far seguire a tutti i giocatori la trama di gioco, il che se da una parte può sembrare superfluo, dall’altra potrebbe impedire al giocatore di comprendere a pieno il senso di ciò che sta facendo, non affezionandosi di conseguenza al gioco e stufandosi prima ancora di averlo conosciuto a fondo.
In un action MMORPG come Rusty Hearts o Vindictus, dove i combattimenti e le quest sono tutte all’interno dei vari dungeon, è quasi impossibile non seguire la trama e il corretto andamento cronologico degli eventi. In questo modo gli sviluppatori riescono a lavorare più tranquillamente sulla storia di gioco, e il giocatore viene quasi obbligato a seguirla, riuscendo così a comprendere tutte le varie caratteristiche dei personaggi buoni e cattivi che andrà a conoscere e sfidare, così come il senso delle proprie azioni e i motivi che spingono il suo eroe a combattere.
Tu cosa ne pensi?
Open world o piccoli villaggi liberamente esplorabili che conducono a missioni all’interno di dungeon ben delimitati? Trama approfondita e chiara fin da subito o possibilità di incontrare amici durante la libera esplorazione? Cosa preferiresti vedere in futuro? Esprimi pure il tuo pensiero con un commento.