Warhammer Online: Wrath of Heroes è il più recente free to play su cui BioWare sta lavorando. I giocatori potranno sfidarsi in una battaglia PvP all’interno di un’arena, formando tre squadre con l’unico scopo di annientarsi a vicenda, formando alleanze strategiche destinate ad essere infrante.
Su Gamasutra è stata pubblicata un’intervista a Eugene Evans, Gm di BioWare Mythic, dove appunto si è parlato di come sarà questo nuovo titolo strategico.
C’è un’intera comunità che non vuole che vecchi MMO vengano convertiti in free to play. Per cui abbiamo deciso che ci sono un sacco di aspetti che devono esser presi in considerazione per avere successo con un F2P, a partire dalla dimensione del download per consentire un’accessibilità rapida al gioco. Abbiamo così dovuto ripensare alla nostra offerta, sviluppando Wrath of Heroes.
Il gioco è stato progettato con particolare attenzione alla “brevità delle partite”, ambientandole negli scenari che hanno reso popolare Warhammer in passato, ma distillandole dall’esperienza classica. Stanno lasciando che le persone giochino con personaggi iconici di Warhammer, senza il bisogno di dover salire di livello. I partecipanti non sono obbligati ad utilizzare un unico eroe durante la partita, ma ogni volta che muoiono possono tornare in game con un personaggio diverso, rendendo i rapporti di forza all’interno dei combattimenti estremamente dinamici.
I partecipanti dovranno fronteggiarsi nelle classiche tre vie che hanno caratterizzato i giochi MOBA, in squadre da sei giocatori. Le sessioni durano soltanto 15 minuti, il che porta ad un grande cambiamento rispetto al classico gioco senza limiti che protrae la partita spesso oltre la mezzora.
Le tre vie da combattimento, la possibilità di cambiare eroe durante il gioco e le strategie che ne emergono, stanno dando vita a qualcosa di incredibilmente avvincente.
Il gioco attualmente è in closed beta e la fase di test durerà sei settimane, nelle quali il titolo verrà sottoposto ad un processo di raffinamento in vista del lancio ufficiale. Continuano a perfezionare il gioco, modellando il sistema di monetizzazione e permettendo l’accesso ad un sempre crescente numero di persone per capire ciò che funziona e quello che invece non piace. Un processo molto diverso rispetto a quello di un classico MMO, dove la gran parte dello sviluppo avviene in circa tre o più anni. In questo caso ci si muove molto più velocemente.
Da quando Mythic è diventato parte di BioWare, ha potuto beneficiare di opportunità di apprendimento, compreso il lavorare nella produzione di Star Wars: The Old Republic. Ha così potuto imparare come si arriva alla qualità e al perfezionamento del prodotto, tutti aspetti estremamente importanti.
Tutti stiamo ancora cercando di capire cosa significa free to play, qual’è il miglior modo per monetizzare e come questo possa esser gestito a livello di business, coinvolgendo i giocatori e capendo cosa sono disposti ad accettare. Penso ci sia spazio per un certo numero di modelli e penso che avere a che fare con un pubblico globale significhi che ciò che funziona in Nord America, potrebbe non funzionare in Brasile, oppure ciò che funziona in Asia potrebbe non andare bene in Polonia e così via.
