Battlerite – Recensione

Capita raramente di vedere degli indie low budget scalare la vetta delle classifiche su Steam e guadagnarsi un posto di rilievo tra i titoli più giocati e apprezzati dall’utenza. Accade ancor più di rado quando si parla di early access, viste le problematiche congenite del sistema e l’abbassamento generale della qualità dei progetti ad accesso anticipato. In questi casi è una questione di tutto o niente, non esistono vie di mezzo.

Possiamo trovarci di fronte a titoli che attirano su di sé un’attenzione morbosa, racimolando milioni di visualizzazioni sui canali Twitch, oppure all’ennesimo prodotto destinato al dimenticatoio. Battlerite rientra nella prima categoria, a fronte di un eccellente lavoro dei ragazzi di Stunlock Studios (autori dell’ottimo Bloodline Champions) che avevamo già grandemente lodato in sede di anteprima. A tu per tu con la versione finale del gioco, vediamo di trarre le dovute conclusioni.

Anteprima di gioco

Inquadrare il genere di Battlerite non è affatto semplice, infatti potremmo dire che per certi versi si tratta di un inedito. Pensate a un MOBA privato della conquista di obiettivi e focalizzato su combattimenti in squadre da due o tre elementi all’interno di arene dalle dimensioni ridotte. Questa tipologia di titoli viene usualmente definita brawler ma qui si trovano sia elementi propri dei picchiaduro sia degli shooter, oltre all’evidente ossatura meccanica dei battle arena. Sono invero presenti le suddivisioni degli eroi in classi, varie abilità dotate di cooldown e una personalizzazione approfondita che non si ferma alle skin ma abbraccia anche aspetti fondamentali del gameplay, che esamineremo nei paragrafi successivi. Intanto ci preme dare atto a Stunlock di aver provveduto in modo egregio alla relativa carenza di contenuti riscontrata nel corso della nostra prova precedente. Il pool di eroi è stato allargato a 22 unità, le mappe sono diventate 8 e una nuova modalità, Battlegrounds, ha visto la luce, seppur in fase di beta testing.

New entry a parte gli sviluppatori hanno promesso di avere in serbo tante altre novità previste per i mesi successivi al rilascio, e ci aspettiamo che il gioco venga supportato a lungo. Al momento, comunque, c’è abbastanza carne al fuoco da permettere all’utenza di non rimanere a secco quantomeno fino al prossimo gennaio. Di fatto analizzando i singoli eroi, al di là delle classiche 7 abilità più cavalcatura, si scopre una tasca nascosta dalla profondità incredibile. Ogni personaggio ha 3 varianti della medesima skill e dei bonus passivi (i Battlerite) da attivare nel pre-partita o racchiudere in comodi loadout nell’apposita sezione del menu principale. Tale feature conferisce una notevole libertà al giocatore, in grado di selezionare a piacimento i 5 riti prediletti su un totale di 30 per eroe e modificare anche radicalmente il proprio stile di gioco da una partita all’altra. Ad aumentare il coinvolgimento ci pensano le skin, che aggiungono ulteriore fascino a un roster già caratteristico dal punto di vista del look, ispirato alle diverse mitologie globali.

Parliamo ora del modello free to play. Al login si ricevono missioni giornaliere/settimanali che consentono di guadagnare oro, token e forzieri standard. L’oro può essere utilizzato per sbloccare gli eroi e acquistare i suddetti forzieri, ciascuno contenente tre ricompense casuali tra skin, avatar, pose e altri oggetti puramente cosmetici. Salvo boost all’esperienza e forzieri premium (dai drop rate migliori) niente appare sbarrato dietro un muro economico; persino le skin leggendarie possono essere craftate spendendo i token ricevuti dal rinvenimento di duplicati nelle loot box. Il gioco dona inoltre certe quote di oro, una fissa al giorno e una variabile all’aumentare del livello degli eroi, utile a guadagnare ricompense estetiche extra. Tuttavia, visti i prezzi talora altini, sbloccare il proprio beniamino potrebbe richiedere un grinding considerevole. Si va da 950 gold per i più basilari a 4500 per quelli avanzati. Dal momento che in una settimana di gioco costante se ne accumulano circa 1500, a nostro parere servirebbe un piccolo taglio delle cifre richieste, almeno per i nuovi giocatori.

Grafica e gameplay

Con Unity non si sbaglia quasi mai e in effetti Stunlock lo dimostra ampiamente con un comparto tecnico leggero ma bello da vedere in azione. Convincenti e dettagliati i modelli degli eroi, discreta la cura riposta negli scenari e fluidissime le animazioni. Lo stile di Battlerite ricorda da vicino quello di Dota 2, con la sua ampia palette di colori accesi e ben coordinati. Un impatto visivo molto gradevole che si abbina alle performance rocciose (144 fps stabili sulla nostra configurazione), alla pulizia in termini di bug e all’interfaccia lodevole. I server, tuttavia, risultano spesso afflitti da singhiozzi, che per quanto temporanei potrebbero scoraggiare moltissimi giocatori. Allo stato attuale il titolo riceve circa 3 update al giorno e ci chiediamo quali possano essere i motivi di tali incertezze.

Ad ogni modo in partita Battlerite non perde un colpo. Il suo gameplay estremamente rapido tiene pressoché ogni deathmatch sotto i 10 minuti di durata, offrendo al contempo un’esperienza al top della godibilità per qualunque tipo di utente, dai novizi ai veterani. Questo perché gli eroi possiedono abilità uniche adatte ad ogni stile di gioco, a prescindere dalle classi di riferimento quali corpo a corpo, a distanza e supporto. Uno dei nostri preferiti è senz’altro Jade, assassina dal design ispirato al Cacciatore di Demoni di Diablo III, che può essere utilizzata sia in modalità puramente offensiva con revolver ed esplosivi dal danno aumentato sia in stealth, investendo i punti rito sulle caratteristiche furtive che la contraddistinguono. Volendo potremmo applicare la stessa filosofia all’intero roster, a testimonianza del lavoro impeccabile svolto in fase di bilanciamento dagli sviluppatori. Il numero di strategie attuabili in Battlerite è, credeteci, davvero impressionante.

Su mappe e ritmica in modalità classica c’è ben poco da ridire. Le arene sembrano studiate per mantenere sempre vivi gli scontri, visto anche il restringimento progressivo dell’area percorribile in stile Battle Royale. Sfere di salute e focus (il mana della situazione) sono disseminate in giro e hanno dei precisi tempi di spawn, allo stesso modo del globo posizionato al centro della mappa che, se distrutto, garantisce un significativo boost a entrambi gli attributi. Del focus abbiamo già parlato nell’anteprima e non ha subito alcuna modifica, in quanto consente ancora di attivare la versione potenziata di certe abilità e la devastante mossa finale. Per quanto riguarda Battlegrounds, infine, diciamo di averla ritenuta sufficiente nonostante apporti ben poche novità alla formula vista in Gigantic, basata sulla conquista di mini-obiettivi e sull’assalto del guardiano nemico. Ci auguriamo che Stunlock la ottimizzi a dovere e la renda più appetibile anche per chi, come noi, la reputa leggermente caotica e dispersiva, complice una dimensione delle mappe eccessiva rispetto al numero di giocatori presenti in campo.

Conclusioni

Sull’estrema qualità di Battlerite c’è ben poco da obiettare. Se escludiamo qualche inezia comunque aggiustabile come il costo di alcuni eroi e i saltuari problemi temporanei dei server ci ritroviamo fra le mani uno dei migliori free to play dell’anno senza se e senza ma. Fluido, profondo, divertente, impegnativo: l’opera di Stunlock Studios riassume alla perfezione ogni caratteristica che i brawler dovrebbero avere. Con un reparto contenutistico in continua espansione e una community tanto nutrita, poi, il suo futuro si prospetta alquanto radioso. Non perdete altro tempo e correte a scaricarlo, ecco il consiglio più utile che possiamo darvi.

Tuo Voto
0

Pro

  • Gameplay eccezionale
  • Tanto spazio alla skill
  • Nessun paywall ai contenuti
  • Comparto grafico accattivante
  • Crea dipendenza

Contro

  • Prezzi in gold da tarare verso il basso
  • Server talora instabili
9

Super

Grafica - 8.4
Giocabilità - 9.8
Originalità - 8.9

Password Smarrita

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