Di recente su mmohuts.com è stata pubblicata un’intervista a Scott Brown, ovvero il responsabile del team che ha realizzato Dragons and Titans, un MOBA free to play che di recente ha lanciato un nuovo metodo di pagamento per i giocatori. In pratica anziché spendere soldi in microtransazioni per acquistare nuovi draghi e skin di volta in volta, ora i partecipanti possono pagare 19.99€ per ottenere il Titan Pass e accedere per sempre a tutti i contenuti di gioco.
Nell’intervista Scott ha parlato dei motivi che hanno spinto il team a fare questo cambiamento, spiegazioni che andrò a tradurre in questo articolo per mettere al corrente anche i giocatori italiani.
Intervista sul nuovo Titan Pass di Dragons and Titans
Dragons and Titans ha un nuovo modello di pricing, studiato per rispondere alle accuse di “pay to win”. Puoi parlarci di questo cambiamento?
Preferisco non dire che è stato fatto in risposta alle accuse di pay to win, ma di certo è stato un cambiamento che volevamo fare. Siamo giunti all’idea del Titan Pass dopo aver parlato tra noi su come vorremmo pagare. Ci siamo immedesimati nei giocatori per capire quale approccio sarebbe stato più adatto per i pagamenti. Abbiamo apprezzato molto l’idea di poter giocare gratuitamente, ma poi abbiamo capito che sarebbe stato meglio poter pagare una sola volta per sbloccare tutto anzichè dover affrontare piccole microtransazioni per ogni piccola cosa.
Pensate che sia un modo migliore per fare affari con questo tipo di giochi?
Non sono sicuro che sia meglio per tutti i giochi di questo tipo, ma abbiamo pensato che sarebbe stato adatto al nostro gioco. Adesso, quando annunciamo un nuovo drago, un’arma o una skin possiamo dire: “guardate questo nuovo impressionante elemento del gioco” anzichè “guardate questa nuova cosa che si può acquistare”. Ci sentiamo un po’ meglio per questo.
Pensi che i sistemi di microtransazioni nei giochi online siano andati un po’ fuori controllo negli ultimi anni?
Ci sono stati certamente dei cambiamenti nel modo in cui i giocatori percepiscono il valore di un gioco. Basti pensare che ci sono persone che spendono centinaia o addirittura migliaia di dollari per un gioco, anziché un importo forfettario per produzioni di valore ben più elevato come potrebbero essere ad esempio Diablo III o Call of Duty.
Pensi quindi che siano principalmente i giochi indie ad aver bisogno delle microtransazioni per sopravvivere?
Non sono sicuro che queste realtà siano collegate. Penso che ci sia un grande mercato per i giochi da venti dollari, come ad esempio quelli presenti su Steam. Molti di quei titoli funzionano davvero bene. E poi ci sono le grandi compagnie come King che puntano unicamente sulle micro-transazioni, quindi non credo che tale modello si presti unicamente alle piccole realtà.
Vuoi aggiungere altro?
Penso che questo per noi sia un esperimento importante che facciamo su un gioco che amiamo veramente, per il quale abbiamo speso un sacco di tempo in quanto siamo soltanto una piccola squadra. Non abbiamo le risorse per realizzare un titolo più grande, ma ci auguriamo che quando la gente sentirà quello che stiamo cercando di fare si interesserà al nostro gioco. Stiamo solo iniziando a vedere i risultati di questo cambiamento. Alcuni giocatori già lo amano, mentre altri desiderano il vecchio modello dove potevano acquistare specificatamente quello che volevano. Noi continueremo a rilasciare contenuti e mostrare il valore di questo approccio, e spero che alla fine si dimostrerà un’idea vincente.
Intervista in lingua originale: http://mmohuts.com/news/dragons-and-titans-business-model-transition-interview