SMITE è un gioco MOBA che ha già saputo far parlare molto di se durante il 2012 e che verrà rilasciato ufficialmente quest’anno. Si tratta di un MMO dove a combattere non sono semplici combattenti ma vere e proprie divinità, come Hercules, Thor, Cupido e molti altri.
Su MMORPG.com è stata pubblicata una mini-intervista a Todd Harris, COO di Hi-Rez Studios, il quale ha risposto ad alcune domande riguardanti SMITE e i progetti per il 2013. In questo articolo andrò a tradurne i punti salienti, per informare anche i giocatori italiani interessati a questo nuovo titolo.
Cos’ha in serbo SMITE per il 2013?
Negli ultimi mesi di beta ci siamo concentrati sulle funzionalità competitive. Abbiamo rilasciato una camera per gli spettatori, un sistema per il replay, un team di supporto ed un ranked game support. Nel 2013 continueremo a migliorare tali caratteristiche, la grafica, l’interfaccia utente e il bilanciamento del gioco, il tutto prima del rilascio ufficiale.
Come pensi possa distinguersi dagli innumerevoli titoli in uscita quest’anno?
Beh, non siamo solo un altro MOBA. Il 2012 è stato un grande anno per i giochi MOBA, con un numero di giocatori sempre in crescita e l’annuncio di altri titoli in stile DotA. Risulta quindi emozionante vedere questo genere completamente nuovo di giochi, anche se sembra essere sempre un po’ stantio. Con SMITE cerchiamo di uscire dai classici canoni ed offrire qualcosa di particolare, un gioco in terza persona con i controlli di un MMO, con combattimenti più viscerali e faccia a faccia. Se i giocatori preferiscono la visuale dall’alto in basso ci sono molti grandi titoli in rete, ma pensiamo che SMITE si rivolga a chi ama una prospettiva in terza persona con combattimenti tipici di un MMO.
Cosa devono sapere i giocatori in merito al lancio di SMITE?
E’ importante sapere più di ogni altra cosa che il lancio ufficiale è solo l’inizio per noi. Ci sono un sacco di divinità presenti nella letteratura di tutto il mondo e molte di loro verranno portate nel tempo all’interno dell’universo di SMITE.
